Dire “profilattico” è tabù per la Rai e scatta la guerra alla censura
L’azienda Rai, identificata con la tv di Stato italiana, avrebbe impedito ai giornalisti, conduttori e in generale a chiunque faccia televisione di pronunciare parole come “profilattico” o “preservativo” perfino all’interno delle trasmissioni andate in onda ieri, nella giornata dedicata alla lotta contro l’Aids. La notizia si sta allargando a macchia d’olio, provocando lo sconcerto non solo degli addetti ai lavori ma di tutto il popolo italiano che si è chiesto la motivazione di un divieto tanto pericoloso, soprattutto in una giornata che la televisione ha dedicato alla prevenzione nei confronti della più rischiosa tra le infezioni.
Il divieto nella giornata della lotta all’Aids
Nel frattempo, la risposta data dalla Rai alle contestazioni è poco chiara. L’azienda nega di aver mai autorizzato tale censura ma, a conti fatti, sia nelle trasmissioni andate in onda ieri, sia nelle comunicazioni ufficiali diramate per sponsorizzare tale iniziativa, le parole incriminate non sono mai state utilizzate. Tra le altre cose, spunta a sorpresa una mail circolata tra i vari conduttori e giornalisti televisivi proprio ieri e firmata dalla funzionaria Laura De Pasquale che ha scelto di apporre il timbro “urgente” alla missiva. In questa e mail si legge chiaramente di sottolineare il concetto di prevenzione senza però utilizzare i “termini a rischio”:
Carissimi, segnalo che nelle ultime ore il ministero ha ribadito che in nessun intervento deve essere nominato esplicitamente il profilattico; bisogna limitarsi al concetto generico di prevenzione nei comportamenti sessuali e alla necessità di sottoporsi al test Hiv in caso di potenziale rischio. Se potete, sottolineate questo concetto.
E’ per questo motivo che il pubblico italiano, anche quello cattolico, si è scatenato proprio in queste ore nei confronti di quanto accaduto. Parole di condanna sono state espresse da ogni fronte, biasimando l’atteggiamento della società soprattutto in una giornata tanto importante.
Sui vari profili Facebook e Twitter, anche i Vip si sono scatenati, giudicando retrogrado e assurdamente clericale tale comportamento. A completare la denuncia, la manifestazione organizzata dai movimenti a difesa dell’omosessualità che, da ieri, hanno cominciato una protesta davanti a Montecitorio, esponendo un profilattico di circa 4 metri a difesa del concetto di prevenzione. Dalla Rai, per il momento, nessuna risposta che possa spiegare quanto accaduto.