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“Pippo Baudo silurato da Domenica In”, ma la Rai smentisce: “Nessuna notizia ufficiale”

Negli ultimi giorni circola l’indiscrezione di una Rai orientata a mettere fine all’esperienza domenicale di Baudo su Rai1. Al momento non ci sono notizie ufficiali, ma il Pippo nazionale potrebbe essere tra i tanti volti sacri Rai in dubbio per il futuro dell’azienda.
A cura di Andrea Parrella
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Stop alla Domenica In di Pippo Baudo dopo il ritorno sul piccolo schermo dell'ultima stagione? Questa è l'indiscrezione che circola nelle ultime ore, pubblicata dal Messaggero, che vorrebbe il conduttore ottantenne in uscita dal servizio pubblico, o quantomeno privato nuovamente dello spazio domenicale che aveva ottenuto dopo anni di assenza. Al suo posto Cristina Parodi, pronta a lasciare La Vita in Diretta e passare all'intrattenimento pomeridiano della domenica. A spingere il servizio pubblico verso questa scelta i risultati degli ascolti non proprio esaltanti del contenitore condotto da Baudo, oltre all'esigenza di svecchiare la programmazione.

Di certo la Domenica In di Baudo non sembrava poter insediare la diretta concorrente Domenica Live. Ma era stato lo stesso Baudo, a inizio stagione, a sottolineare come l'obiettivo non fosse quello di sovrapporsi o ostacolarsi con la programmazione Mediaset: niente cronaca nera, gossip o scandali, nessuna intenzione di inseguire e mettere i bastoni tra le ruote a Barbara D'Urso, soprattutto se si fosse trattato di dover fare il suo stesso gioco.

La Rai smentisce l'addio di Baudo

In realtà l'indiscrezione che circola in queste ore resta un condizionale, per giunta grosso quanto una casa. L'ufficio stampa Rai, contattato questa mattina, ha smentito l'ufficialità della notizia, comunicando a Fanpage.it che, al momento, non esista alcuna comunicazione del direttore generale Campo Dall'Orto o della dirigenza che faccia pensare alla sostituzione di Pippo Baudo nella prossima stagione.

I possibili volti in partenza dalla Rai

Di certo, le prossime, saranno settimane turbolente per viale Mazzini. In gioco c'è la permanenza di volti noti del servizio pubblico, vere e proprie colonne Rai, che rischiano di abbandonare l'azienda in virtù di divergenze con la direzione e della possibilità che venga applicato agli artisti il cosiddetto tetto agli stipendi. Massimo Giletti ha affermato di non essere certo che l'anno prossimo condurrà l'Arena; Fabio Fazio, dal canto suo, dice di voler essere considerato un valore dalla sua azienda, non un costo; Nicola Savino ha già detto arrivederci alla Rai per tornare a condurre Le Iene a Mediaset e c'è la possibilità che a partire sia anche Alberto Angela, contattato da Sky e Discovery. La rai può permettersi questa emorragia?

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