Pippo Baudo: “Nei talent show solo macchiette. Pechino Express? Truccato”
Pippo Baudo, senza peli sulla lingua, parla della sua idea di televisione, di come sia degenerata in questi anni, alla luce della sua esperienza nelle principali reti televisive italiane. Una colonna portante del piccolo schermo italiano, Baudo, in un'intervista al settimanale "Chi", in edicola da mercoledì 8 Ottobre, ha criticato fortemente i talent show con un chiaro riferimento a "The Voice of Italy": "Hanno fatto bene a non propormi mai un talent show perché non vedo così tanti talenti nascosti, si deve ricorrere alla suora che canta e ad una tipizzazione dei personaggi che si riducono a macchiette. I miei talenti li lanciavo direttamente in trasmissione e, dato che erano bravi, esplodevano". Ricorda, forse un po' con nostalgia, i suoi anni d'oro, quelli di una tv che catturava l'attenzione, ogni giorno, di milioni di persone e che diventava un appuntamento fisso, imperdibile, per le famiglie italiane. Oggi, invece, tra digitale terrestre, exploit del web e la nascita dei canali tematici, la fruizione dei programmi televisivi è stata profondamente rivoluzionata, vuoi anche perché non esiste più un pubblico passivo, com'era un tempo.
Pippo Baudo boccia "Domenica In"
Pippo Baudo, già conduttore del "Festival di Sanremo", è stato alla guida di "Domenica In", da quest'anno condotta dal duo Paola Perego-Pino Insegno. A tal proposito ha dichiarato: "La mia Domenica In era un rotocalco culturale importante che parlava per sei ore di storia, filosofia, libri e teatro. Ho avuto ospiti come Oriana Fallaci e Francois Truffaut. Oggi manca una linea editoriale". Dopo aver bocciato "Domenica In", non ha riservato belle parole nemmeno a "Pechino Express":
E' divertente ma è truccato, girato e montato. E poi è giusto conoscere la Birmania, ma se conoscessimo meglio l'Italia non sarebbe male […] Oggi anche la Rai sembra preferire il viaggio in Cambogia di un nobile, dove mostrano luoghi esotici e lontani che di vero hanno davvero poco, al mio "Viaggio" in Italia, dove facevo conoscere angoli meravigliosi e dimenticati del nostro Paese.