Piersilvio Berlusconi sull’addio della Gialappa’s: “Sono voci, non volti”
Per quanto non avessero più la stessa forza mediatica di un tempo, il passaggio in Rai della Gialappa's Band ha fatto comunque il suo rumore. Dopo più di vent'anni "le voci" per eccellenza delle reti Mediaset andranno, come noto, a condurre con nicola Savino la nuova edizione di Quelli Che Il Calcio, tentando di dare vita ad un programma che, negli ultimi anni, pur rimanendo stabilmente nei palinsesti di Rai Due, sembra essersi un po' smarrito. Fatto sta che con i palinsesti 2015-2016 è stato annunciata anche la loro definitiva dipartita dal Biscione, per approdare al servizio pubblico. Il tutto dopo due stagioni piuttosto fortunate a Le Iene, dove hanno accompagnato Teo Mammuccari e Ilary Blasi alla conduzione.
A parlare del loro passaggio alla Rai è stato Piersilvio Berlusconi, direttore delle reti Mediaset, in un'intervista a Tv Sorrisi e Canzoni, che tuttavia non sembra aver espresso gran rimpianto per il loro addio, ridimensionando il peso di questa dipartita in un discorso più complesso, attinente alle reti generaliste, che lui ritiene ancora il motore della tv contemporanea in Italia: "E' il motore che crea e porta al successo il 90% dei contenuti che poi andranno anche sugli altri mezzi. Sarà sempre il primo media in assoluto perché entra nelle case delle persone che devono solo schiacciare un bottone per vedere un programma. E crea così una platea di milioni e milioni di persone che seguono gli stessi contenuti". Poi sul trio: "I passaggi sono rarissimi, quest'anno è successo con la Gialappa's ma non sono volti, solo voci. Il motivo, ma qui parlo per Mediaset, è che noi abbiamo lanciato talenti che sono come bandiere e rappresentano le tre reti. Soprattutto nel daytime viviamo di un pubblico affezionato e dalle abitudini consolidate. E poi c'è un rapporto molto stretto tra i nostri artisti e la nostra azienda".
Berlusconi Jr. parla anche del ritorno in tv di Celentano sotto forma di fumetto, visto che le reti del Biscione trasmetteranno il cartone animato a lui ispirato Adrian: "La prima volta che l'ho incontrato ero emozionato, come sempre quando si incontra un mito che ha fatto la storia della musica e del costume italiano. Ma poi dopo dieci minuti è scattato qualcosa tra noi per cui ci siamo trovati, abbiamo passato delle giornate bellissime da tutti i punti di vista, parlando di lavoro e non solo di lavoro. La cosa che mi ha stupito di più è la sua grande capacità di ascoltare gli altri, un aspetto che non avevo considerato, vista la leggenda che lo circonda". Infine una piccola polemica con la Rai riguardo gli orari di inizio della prima serata:
Chiedo scusa, chi ha voglia di seguirci deve essere rispettato al massimo. Purtroppo, nonostante i nostri tentativi, muoviamo il palinsesto più di quello che vorremmo. Un po' dipende anche dal fatto che la Rai fa la stessa cosa e noi in qualche modo ci adeguiamo ma mi prendo la responsabilità di questo e prometto di impegnarmi a migliorare le cose. La Rai, che è un servizio pubblico e a differenza di noi ha altri introiti oltre alla pubblicità, dovrebbe fare la prima mossa e non costringerci a fare lo stesso. Basterebbe che venisse definito un orario di chiusura del programma che precede quello di prima serata e rispettarlo qualsiasi cosa succeda. Ma se Rai1 inizia ad allungarsi dopo il tg noi siamo costretti a fare lo stesso