Pierluigi Diaco sulla sedia lanciata: “Schifoso linciaggio mediatico, passo alle vie legali”
Da quando è iniziato il programma pomeridiano di Rai1, "Io e te", Pierluigi Diaco è tornato al centro delle scena e non sono pochi i motivi per i quali si parla spesse volte del conduttore. Nelle scorse ore, infatti, si è tornati a parlare di un episodio avvenuto nel 2010, quando avrebbe lanciato una sedia ad una conduttrice con la quale stava conducendo UnoMattina Estate. La vicenda è riemersa in seguito ad un lungo sfogo di Georgia Luzi, la diretta interessata, che ha ricordato le vessazioni subite durante la sua carriera lavorativa. Il giornalista non ha esitato a commentare su Twitter, dove ha mostrato tutto il suo disappunto, affermando di avviare delle azioni legali.
Il commento di Diaco
Lo ha scritto sul noto social network, manifestando tutto il suo dissenso nei confronti di un episodio che ritiene sia frutto di un "linciaggio mediatico" e non appartenga minimamente alla verità, nonostante lui stesso abbia recentemente affermato di aver perso pazienza e lucidità in vari momenti della sua carriera. "Resisterò a questo schifoso linciaggio mediatico. Se qualcuno osa sostenere che avrei tirato una sedia ad una conduttrice con cui ho condiviso l’esperienza di #unomattinaestate nel 2010, passo alle azioni legali. Ora basta." così Pierluigi Diaco ha commentato il lungo sfogo della sua ex collega Georgia Luzi, che nel suo post su Instagram alludeva all'episodio senza citarne l'artefice. Il giornalista, ormai stanco di essere associato a questa vicenda ritiene sia giunto il momento di mettere a tacere le voci sull'accadimento, dimostrando una volta per tutte di non essere stato lui a compiere un gesto così violento e privo della minima educazione.
Le parole di Georgia Luzi
Stando a quanto scritto dalla conduttrice Rai, la reazione sarebbe stata scatenata per aver espresso un parere su un dato argomento. Un'accusa piuttosto grave quella di Georgia Luzi che, in realtà, ricorda altri episodi nei quali si è trovata a dover soccombere dinanzi alle vessazioni di alcuni colleghi nel corso degli anni, tanto da portarla a rivendicare il diritto di ogni individuo, ma soprattutto di ogni donna, di esprimere sempre il proprio parere, anche quando comporta delle reazioni spropositate: "Ancora oggi dà fastidio e fa paura che una donna abbia una testa pensante, abbia un’opinione e le sia data anche la libertà di poterla esprimere. Non permettete a nessuno di dirvi cosa potete o non potete dire, abbiate coraggio e siate gentili. Il loro “potere” è nulla di fronte alla vostra fierezza".