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Pier Silvio Berlusconi contro la Rai: “Metta un tetto alla pubblicità, così falsa il mercato”

L’amministratore delegato di Mediaset lancia stoccate al servizio pubblico, sostenendo la superiorità di Mediaset sul piano ascolti e su quello della qualità, accusando Rai di essere un “ibrido che vive di canone e di pubblicità unico in Europa”. Berlusconi jr lancia inoltre la nuova stagione di Canale 5 come un “reality permanente”.
A cura di Valeria Morini
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Pier Silvio Berlusconi traccia un bilancio di fine anno su Mediaset in un'intervista al Corriere della Sera e non perde occasione per attaccare l'eterna rivale Rai. In particolare, il Vice Presidente e Amministratore Delegato di Mediaset sostiene, senza mezzi termini, come il servizio pubblico dovrebbe ridurre in modo drastico gli spazi pubblicitari che lo renderebbero "un ibrido unico in Europa", che "falsa il mercato" e danneggia l'editoria.

Io penso che un’offerta televisiva di servizio pubblico sia indispensabile e debba essere lo standard di riferimento su ogni prodotto, dall'informazione all'intrattenimento. Ma la Rai è rimasta un ibrido che vive di canone e di pubblicità. E per la pubblicità insegue la tv commerciale. È l’unico caso rimasto in Europa. Oltretutto falsa il mercato e sottrae risorse a un settore già in difficoltà come l’editoria. Ripeto, la Rai è rimasta un unicum in Europa. Se percepisci un canone devi avere perlomeno un tetto molto stringente alla pubblicità. A beneficiarne sarebbe tutto il mercato, anche la carta stampata e gli editori più piccoli. E non è questione di limitare la concorrenza: noi abbiamo già dimostrato di reggere la concorrenza sia di chi ha canone e pubblicità sia di colossi internazionali come Murdoch.

La replica della Rai

Un invito che non è affatto piaciuto alla Rai, che ha replicato in un comunicato: "In merito all'intervista rilasciata al Corriere della Sera dall'amministratore delegato di Mediaset, Pier Silvio Berlusconi, Rai ricorda che in qualità di concessionaria del servizio pubblico è soggetta a limiti di affollamento pubblicitario di gran lunga superiori alla concorrenza delle tv commerciali. Il tetto, quindi, già c’è ed è per questo che la richiesta dell’Ad di Mediaset appare oggi del tutto strumentale".

Botta e risposta Berlusconi/Rai anche sugli ascolti

Tra le due aziende, la discussione si fa accesa anche sul piano ascolti. È sempre Pier Silvio Berlusconi a tirare in ballo l'argomento, sostenendo come gli ultimi mesi abbiano visto una complessiva vittoria di Mediaset a livello Auditel, rispetto alla Rai:

Considerando anche il pubblico più anziano, noi in autunno abbiamo guadagnato 1,2 punti di share e la Rai ha perso 1 punto. E Canale 5 nelle 24 ore con il 17% è in assoluto la prima rete italiana. Un vantaggio che arriva fino a 5 punti di share sul target commerciale.

Anche in questo caso, la pensa diversamente l'azienda pubblica: "Quanto agli ascolti, Rai ribadisce di essere leader e i dati dell’autunno 2017 lo confermano, con l’incremento dello share di un quarto di punto sul totale individui nell'intera giornata rispetto a un anno fa (fonte Auditel)".

Reality permanente su Canale 5: la conferma del Gf Nip

Botta e risposta a parte, è interessante anche il commento di Berlusconi jr. sul grande successo di questa edizione del Grande Fratello Vip: la finale con la vittoria a Bossari ha portato a casa 5,5 milioni di spettatori, anche se non ha battuto la concorrenza di Rai1 (con la fiction "Scomparsa"). Dal 22 gennaio vedremo già l'Isola dei Famosi, subito seguita dal Grande Fratello Nip in primavera. Confermando il ritorno di quest'ultimo, Pier Silvio annuncia la volontà di identificare sempre di più la rete ammiraglia Mediaset con il genere del reality show.

Cito due dati: il Grande Fratello Vip ha generato 112 milioni di video visti e raccolto 65 milioni di voti. Numeri incredibili. L'idea di mettere in chiaro le immagini della Casa 24 ore su 24 è stata vincente. Tanto che stiamo pensando a una programmazione con un “reality permanente” su Canale 5: prima l’Isola dei famosi, poi il ritorno del Grande Fratello classico, quindi Temptation Island e una nuova edizione del Grande Fratello Vip. L’idea è aumentare con decisione il prodotto italiano esclusivo: abbiamo dato prova che la nostra offerta di intrattenimento, informazione e fiction oggi più che mai parla a tutta l’Italia.

Quindi, un accenno alla possibile presenza di Michelle Hunziker al Festival di Sanremo: "Per la verità non mi hanno ancora chiesto niente. Ma nel caso non ci sarebbero problemi: il fatto che la Rai per i suoi più grandi eventi cerchi ormai da tempo artisti Mediaset è un altro segno della nostra centralità".

Ancora frecciatine alla Rai

Berlusconi, infine, non sembra temere più di tanto neppure la concorrenza di nuovi elementi come i colossi dello streaming, da Netflix ad Amazon, giudicandoli incapaci di produrre contenuti che possano attirare il pubblico come i reality e i programmi della tv in chiaro. Ed è a questo punto che lancia un ulteriore attacco alla Rai, accusata di non sapersi rinnovare nei suoi prodotti.

Il mondo dei media televisivi si va polarizzando sempre più tra due estremi: i player globali che offrono contenuti in streaming, principalmente cinema e serie, anche di qualità ma preconfezionati – il modello “grande congelatore” – e chi offre prodotti caldi, locali, in diretta, fatti da editori che conoscono la pancia del Paese. Ed è questo il nostro know how che, lasciatemelo dire, è un vero e proprio mestiere, un'arte che non puoi comprare. I giganti digitali – Google, YouTube, Netflix, Amazon – non hanno questa capacità, è una ricchezza che non possiedono. La Rai quest'arte ce l'ha. Ma via via si sta affievolendo a causa dell'instabilità legata alla politica. Ormai i grandi successi della Rai sono soprattutto fiction, che però vengono prodotte all'esterno. In casa Rai si fa fatica e il parco artisti non si è rinnovato.

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