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Piefrancesco Favino a Domenica In: “Non mi aspettavo di vincere a Venezia, l’ho dedicato al cinema”

Pierfrancesco Favino è stato ospite della seconda puntata di Domenica In. Mara Venier ha accolto l’attore romano, in studio per parlare del suo ultimo film “Padrenostro” e anche per ripercorrere la sua carriera costellata di grandi successi, non ultima la vittoria della Coppa Volpi al Festival del Cinema di Venezia dedicata al cinema e invoglia il pubblico: “Come stiamo due ore in aereo, possiamo stare anche al cinema”.
A cura di Ilaria Costabile
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Ospite della seconda puntata di Domenica In è uno dei più grandi nomi del cinema italiano, ovvero Pierfrancesco Favino, reduce dalla recente vittoria della Coppa Volpi al Festival del Cinema di Venezia, per la sua interpretazione in "Padrenostro" di Claudio Noce. L'attore romano si è lasciato condurre per mano da Mara Venier in un viaggio attraverso i suoi grandi successi cinematografici, la sua scalata verso il successo, senza dimenticare i suoi camei televisivi e la sua vita privata.

Piefrancesco Favino e la vittoria a Venezia

Si tratta della prima volta nel salotto domenicale di Rai1 per Pierfrancesco Favino che viene accolto con grande emozione dalla padrona di casa, pronta ad addentrarsi nella vita di uno dei grandi protagonisti della scena cinematografica italiana che, nonostante i successi accumulatisi negli anni, è ancora innamorato del suo lavoro e della sua arte. La scelta di diventare un attore è nata fin da bambino: "Mi portarono a vedere il Don Carlos di Shiller a sette anni e mi innamorai, nell'età dell'incoscienza mi sono detto voglio fare l'attore, da più grande ancora più incosciente ho continuato a fare l'attore. Mio padre è stato benzina per il mio orgoglio e la mia tenacia e preoccupato per un mondo difficile da affrontare. Ma col tempo gli ho dimostrato che potevo farcela". I premi che ha vinto nel corso della sua carriera sono stati l'attestazione di un immenso talento che, giustamente, andava riconosciuto e nonostante la bravura e i vari riconoscimenti la vittoria al Festival del Cinema di Venezia è stata del tutto inaspettata:

Non me l'aspettavo, ma talmente non me l'aspettavo che quando mi hanno chiamato dicendomi ci sono notizie da Venezia, pensavo fosse l'acqua alta e quindi, qualcosa dovevo pur dire. E per questo l'ho voluto dedicare al cinema, perché badate bene io non sono un negazionista, ma prendiamo treni, aerei, autobus e quindi se stiamo due ore in un aereo possiamo stare anche due ore al cinema, lo dico perché le storie che abbiamo raccontato abbiamo visto come in questi mesi hanno fatto tanta compagnia alle persone. Io penso che oggi possiamo dedicarci due ore, però andate al cinema, è importante ricominciare sapendo che ci sono delle cautele necessarie.

La capacità di entrare in ogni personaggio

Non solo il talento, ma anche la passione per il proprio lavoro e la bravura che viene dall'impegno sono necessarie per modellare un bravo attore. Ed è proprio su questo punto che si sofferma Mara Venier, chiedendo a Favino come riesca ad interpretare con grande intensità ogni personaggio che incontra sul suo percorso, tanto da assimilare il modo di parlare, di muoversi: "Nel momento in cui tu vedi un essere umano e lo vedi con una lente di ingrandimento come quella del cinema, quando hai anche dei filmati da cui attingere, quando devo interpretare un personaggio io mi chiedo sempre che bambino è stato, parte tutto da lì. Devo abbandonare me stesso per entrarvi. Uscirne? Dentro di me penso di uscirne facilmente, mi sorprendo a parlare in un modo o nell'altro, con qualche gesto, da qualche parte sembra che si posassero. qualcosa si ferma lì, dentro di te, in maniera involontaria". 

L'esperienza a Sanremo

La carriera di Favino è stata particolarmente ricca di esperienze, tra cui si annovera anche quella del Festival di Sanremo, che non poteva non essere menzionata da Mara Venier, la quale ha chiesto all'attore se, un giorno, volesse tornare sul palco del varietà. Una domanda davanti alla quale Favino non si è tirato indietro, e non ha escluso la possibilità di poter ripetere una esperienza di questo tipo: "Ma io non vedevo l'ora di farlo, io nasco anche facendo le imitazioni, non vedevo l'ora di cantare e ballare. Per me lo spettacolo è tutto insieme, a me piace farlo, non escludo di ripeterlo un giorno, ho fatto una gavetta lunghissima e so che non c'è nulla di scontato, non dico di no a nulla nella mia testa. Anche per Sanremo le paure nell'affrontarlo non erano le mie, ma di quello che gli altri potevano pensare, e questa cosa mi ha fatto arrabbiare molto e quindi ho deciso di dire di sì e mi sono divertito tantissimo."

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