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“Permette? Alberto Sordi”: l’Iban per il Coronavirus copre gli attori

L’Iban per aiutare la protezione civile contro il Coronavirus è fondamentale in queste giornate, ma copre gli attori. Soltanto dopo un’ora, dopo tante polemiche da parte dei telespettatori, la Rai finalmente si decide a spostare la vistosa luminosa con il prezioso codice in alto a destra. Tutto è bene quel che finisce bene.
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L'Iban per aiutare la protezione civile contro il Coronavirus è fondamentale in queste giornate. È quindi un bene che il servizio pubblico non lo tolga un solo attimo dallo schermo. Eppure, in questa serata così importante per la produzione che ha lavorato a "Permette? Alberto Sordi", si poteva immaginare di spostarlo in basso a sinistra o a destra. Soltanto dopo un'ora, dopo tante polemiche da parte dei telespettatori che in second screen, soprattutto su Twitter, hanno posto il problema, qualche anima pia in Rai ha deciso di spostare la vistosa luminosa dell'Iban in alto a destra. Tutto è bene quel che finisce bene.

La trama del film

Edoardo Pesce è l'attore che interpreta il ruolo di Alberto Sordi. L'attore, il cui primo ruolo è stato quello di Ruggero Buffoni nella serie tv "Romanzo Criminale – La serie", ha girato già 118 film e ha portato a casa meritatamente il David di Donatello e il Nastro d’argento per il ruolo di Simone nello straordinario e pluripremiato Dogman, diretto da Matteo Garrone. Tra 2018 e 2019 l’abbiamo visto in Non sono un assassino, di Andrea Zaccariello e ne Il colpo del cane, per la regia di Fulvio Risuleo. Il resto del cast è formato da Pia Lanciotti (Andreina Pagnani), Alberto Paradossi (Federico Fellini), Pasquale Petrolo (Aldo Fabrizi), Gennaro Cannavacciuolo (Carmine Gallone), Paola Tiziana Cruciani, Luisa Ricci, Michela Giraud, Paolo Giangrasso, Martina Galletta, Francesco Foti, Sara Cardinaletti e Massimo Wertmuller.

L'intervista a Edoardo Pesce

Edoardo Pesce, attore protagonista in “Permette? Alberto Sordi”, ha descritto a Fanpage.it l’esperienza di calarsi nei panni di un mito assoluto: “Ero il primo ad essere scettico ma questi miti che noi diamo per scontati vanno raccontati”. Sulla sua interpretazione e sul rischio imitazione: “All’inizio leggevo le battute come Edoardo Pesce, il processo di ‘sordizzazione’ è venuto naturale. Credo il pubblico voglia vedere riprodotta quell’idea che ha di Sordi”.

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