Perché senza “Il piccolo Lord” in tv non è davvero Natale
Come già accaduto l’anno scorso, anche durante queste festività non verrà trasmesso in tv uno dei film di Natale per eccellenza, che è lecito associare ai festeggiamenti del 25 dicembre quasi quanto il presepe o il panettone. Alzi la mano chi non si è mai commosso alla visione di “Il piccolo Lord”, imprescindibile caposaldo del cinema per famiglie, per anni tradizionalmente al centro del palinsesti natalizi insieme a titoli come “Willy Wonka e la fabbrica di cioccolato” o “Una poltrona per due”. Se la programmazione televisiva è ingrata, c’è da scommettere che qualcuno andrà a rispolverare il dvd di questo classico del 1980 con Rick Schroeder e Alec Guinness, per gustarselo amabilmente in famiglia.
I segreti di un evergreen
Viene spontaneo chiedersi perché “Il piccolo Lord” sia ancora capace di emozionare grandi e piccini, nonostante siano passati quasi trentacinque anni dalla sua uscita in tv (è nato infatti come prodotto televisivo, ma in Italia è stato distribuito anche in sala). Il motivo è semplice: la dolcissima storia del piccolo Ceddie è insieme una fiaba senza tempo e un racconto di formazione che ha il sapore nostalgico di un viaggio in un passato affascinante e ormai lontano (l’Ottocento inglese).
Tutti abbiamo sognato di essere come il tenero e biondissimo protagonista che dalle strade newyorchesi si ritrova improvvisamente catapultato nel sontuoso castello del nonno, conte di Dorincourt, e negli aristocratici panni del piccolo Lord Fauntleroy. Il film continua ad appassionare anche perché è una favola morale sul conflitto tra due mondi opposti, quello genuino di Ceddie e quello rigido della vecchia nobiltà rappresentato dal nonno. Due mondi che potranno finalmente incontrarsi grazie alla disarmante innocenza di un bambino e al potere salvifico dell’amore.
La forza del cast: dal piccolo Ricky Schroeder all'immenso Alec Guinness
Se il film tocca le corde giuste per commuovere il pubblico, la sua carta vincente è ovviamente il cast. Difficile non mettere mano ai fazzoletti in presenza dell’enfant prodige Ricky Schroeder, lanciato da un ruolo altrettanto toccante in “Il campione” di Franco Zeffirelli, consacrato definitivamente da questo film e più avanti protagonista della serie tv “Il mio amico Ricky”.
E se per qualcuno la sua tenerezza può apparire un po’ smielata, è tuttavia impossibile non adorare Alec Guinness, che proprio in quegli anni fu anche l’indimenticabile Obi-wan Kenobi di “Guerre stellari”. Qui, il grande sir Alec è talmente perfetto e impeccabile che il personaggio del burbero nonno pare cucito addosso a lui direttamente da Frances Hodgson Burnett, autrice del romanzo di partenza.
Non lo vedremo quest’anno in televisione, tentando di trattenere le lacrime di fronte all’ennesima visione, ma il volto di Ceddie ci accompagnerà inevitabilmente durante il momento del brindisi natalizio, quando innalzeremo il bicchiere inebriati dal calore di un irresistibile clima di unione familiare.