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Perché “La casa de las flores” può essere la vostra prossima serie tv da vedere

Durante la Fase 2 la parola d’ordine è ‘cautela’ ma anche ‘leggerezza’: quella che troverete in “La casa de las flores”, serie completa (tre stagioni) disponibile su Netflix. Una apprezzata e ricca famiglia di fioristi messicani, i De la Mora, nasconde una serie di segreti e menzogne. Sembra quasi di vedere un film di Pedro Almodóvar diluito in tre stagioni.
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È iniziata la Fase 2 dell'isolamento per fronteggiare l'epidemia di coronavirus. La parola d'ordine è cautela e, nel nostro caso, anche leggerezza. Quella che troverete senz'altro in "La casa de las flores", serie completa disponibile su Netflix. La terza stagione, quella conclusiva, è disponibile sul servizio di contenuti on demand dal 23 aprile 2020. Se siete a vostro agio con le storie ispaniche e latino-americane, se avete già consumato "La casa di carta" e "Vis à Vis", "La casa de las flores" può fare al vostro caso.

La trama de La casa de las flores

Si tratta di uno dei tanti titoli che fanno parte dell'ampio catalogo di serie messicane, così tante da poter rappresentare un vero e proprio dedalo per l'utente medio di Netflix. È una storia che è incentrata su una apprezzata e ricca famiglia di fioristi messicani, i De la Mora. Sembrerebbero apparentemente una famiglia idilliaca, esempio borghese per tanti. Dietro questa immagine all'apparenza perfetta, si nasconde invece una vera e propria famiglia disfunzionale. Tutto cambia quando il capofamiglia apprende della morte della sua storica amante, decidendo quindi di vuotare il sacco e rivelare ai De la Mora dell'esistenza di una figlia avuta da lei. Nel cast c'è anche una vecchia conoscenza degli italiani, Veronica Castro ("Anche i ricchi piangono"), nel ruolo della matriarca Virginia.

Una serie che fa il verso a Pedro Almodóvar

Creata da Manolo Caro, la serie tv è vista come un'aspra satira alle comuni soap opera, di cui mantiene comunque i principali elementi. Tra i temi trattati, sempre con pungente ironia, l'omosessualità, la transfobia, l'infedeltà, la bisessualità e la tossicodipendenza. Sovvertendo tutti gli stereotipi sul concetto di classe, sessualità, razza e moralità in Messico, possiamo considerare la serie tv come una sorta di "soap opera per millennial", una etichetta che lo stesso Manolo Caro apprezza e sostiene. Per la messa in scena, sembra quasi di vedere un film di Pedro Almodóvar diluito in tre stagioni.

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