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Pelazza de Le Iene picchiato da venti cinesi del Centro Ingrosso Cina

Luigi Pelazza, inviato de Le Iene, è stato aggredito insieme alla troupe di Italia 1 da venti cinesi del Centro Ingrosso Cina. Pelazza aveva realizzato un servizio sui giocattoli nocivi venduti in quel luogo.
A cura di Daniela Seclì
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Da il Mattino di Padova si è appreso che uno degli inviati più audaci della trasmissione Le Iene, Luigi Pelazza, è stato picchiato con calci e pugni dopo essere stato circondato insieme alla troupe di Italia 1. Il luogo in cui l’aggressione ha avuto luogo è il Centro Ingrosso Cina, in corso Stati Uniti, a Padova. Per comprendere le dinamiche della storia occorre ritornare ad un mese fa quando due attori si sono recati al centro per acquistare 10 giocattoli, in modo da poterli fare analizzare. La prima irregolarità si era verificata il giorno stesso, nel momento in cui nel centro non hanno ritenuto opportuno rilasciare lo scontrino fiscale.

L’analisi dei giocattoli. Degli esperti hanno analizzato i giocattoli per accertarsi che fossero a norma. La risposta, però, non è stata positiva. In ben 7 dei 10 giochi è stata ritrovata traccia di italati ossia composti chimici che sarebbero nocivi per la fertilità dei bambini. Oggi Luigi Pelazza è tornato al centro per chiedere spiegazioni e pretendere che i giochi vengano ritirati dal mercato. L’accoglienza, però, non è stata delle migliori.

L’aggressione. All’inizio i cinesi all’interno del centro si sono dimostrati garbati e disponibili al dialogo. In un secondo momento, invece, in 20 hanno circondato Pelazza e la troupe. Prima hanno preso possesso della telecamera, l’hanno scagliata per terra e ci sono saltati sopra per distruggerla. Poi hanno aggredito l’inviato strappandole la catenina. Luigi Pelazza è inciampato e così è stato circondato da 7 giovani che l’hanno aggredito con calci e pugni.

L’intervento dei carabinieri. Sono intervenute due pattuglie dei carabinieri che hanno identificato e denunciato 4 degli aggressori, una donna e tre uomini, che ora dovranno rispondere di violenza privata e percosse. Ecco le parole di Luigi Pelazza:

«Sono entrato nel capannone dove avevamo preso i giocattoli e ho chiesto perché non li ritiravano dal mercato. Dopo aver ricevuto alcune risposte garbate, ci siamo ritrovati circondati da una ventina di cinesi sbucati dal nulla. Ce la siamo proprio vista brutta. Avevo paura che qualcuno sferrasse anche una coltellata. È stata impressionante la foga con cui venti persone si sono accanite contro noi tre. Ma soprattutto è incredibile come, appena cinque minuti dopo aver frantumato la telecamera, avevano già fatto sparire tutti i cocci. Attorno a noi c’era anche altra gente, cinesi e italiani, ma nessuno ha fatto nulla. Dispiace per gli ottomila euro di danni. Il collo mi fa male forse oggi vado al pronto soccorso»

Intanto si stanno prendendo ulteriori provvedimenti. Massimo Bitonci, capogruppo in Senato della Lega Nord ha dichiarato:

“Abbiamo depositato un'interrogazione parlamentare per chiedere l'immediata chiusura dello spaccio cinese al centro di recenti e vecchie polemiche. L'aggressione dimostra che dietro allo smercio illegale e alla pratica dell'evasione fiscale c'è una vera e propria organizzazione criminale, capace anche di atti violenti pur di tutelare i propri interessi”

Il presidente dell’ Ascom Confcommercio di Padova, Fernando Zilio, ha invece affermato:

“Si è superato ogni limite. A questo punto non è più solo una questione di autorizzazioni commerciali, è diventata una questione di ordine pubblico e come tale va affrontata”

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