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Parla Paul Rosolie, l’uomo mangiato vivo da un anaconda: “Resterete scioccati”

Tra una settimana l’evento che promette di scioccare l’America, il suo protagonista si confessa al New York Post: “Mostreremo per la prima volta cosa c’è all’interno di un anaconda, resterete senza fiato”. E rassicura gli animalisti: “Abbiamo lavorato per stressare il meno possibile l’animale”.
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Gli Stati Uniti d'America stanno aspettando la domenica del 7 dicembre, un po' come se ci fosse la finale del SuperBowl. Non si tratta di sport e nemmeno della serie tv più seguita in termini di ascolti, "The Walking Dead", terminata nella notte con tanto di spoiler per i fan europei, ma di "Eaten Alive". L'impresa di Paul Rosolie, ricercatore, naturalista ed esperto di serpenti, di farsi mangiare vivo da un anaconda ha creato un talkin'about, un effetto virale che non ha precedenti nella storia di Discovery Channel, che già si frega le mani, forte della grande attesa che si è creata intorno al programma. Ma perché lanciarsi in questa folle avventura? Cosa ha spinto Paul a realizzare questa impresa, lo racconta ad Andrea Morabito, reporter tv per il New York Post, in una lunga ed interessante intervista esclusiva.

Negli ultimi 10 anni ha studiato il comportamento delle anaconda in Amazzonia, faccia a faccia con il pericolo, ma adesso ha voluto fare di più, lasciandosi inghiottire dal gigantesco rettile lungo 10 metri

Voglio cercare di creare qualcosa che lasci completamente sotto choc le persone. Gli ambientalisti voglio fare le prediche in coro, quello che io sto cercando di fare è portare l'attenzione su quello che succede in Amazzonia.  Non è sempre molto alta l'attenzione su tutto quello che sta succedendo laggiù.

L'annuncio dell'impresa di Paul Rosolie non ha solo attirato l'ira degli ambientalisti, ma ha provocato un effetto domino che è sfociato anche in attacchi da parte di mitomani, fino a vere e proprie minacce di morte. Lui rassicura che una volta che lo spettacolo andrà in onda, le polemiche rientreranno. Il naturalista per lasciarsi inghiottire senza conseguenze, ha indossato una tuta speciale, che i giornali hanno subito definito simile al costume di Iron Man, legata ad un filo d'acciaio con il quale Rosolie è stato poi tirato via. Il costume, dotato di un apporto di ossigeno di tre ore, dispositivi di comunicazione e telecamere, è stato realizzato tutto in fibra di carbonio, su misura scansionando in 3D il suo corpo

Originario di Wyckoff, un paesino del New Jersey, Paul Rosolie cresce affascinato dalla fauna selvatica, a 16 anni abbandona la scuola superiore per iniziare un viaggio in Amazzonia. Studia Scienze Ambientali alla Ramapo College e già a 18 anni è ricercatore in Perù. Ha imparato a conoscere le popolazioni indigene, ne ha parlato in un libro, "Madre di Dio", pubblicato lo scorso marzo. Adesso vive tra New York e Bangalore, in India dove si è interessato al fenomeno della migrazione delle tigri, poi passa un'altra metà dell'anno nella giungla amazzonica. Per lasciarsi inghiottire da un anaconda, ha lavorato per oltre 60 giorni con una squadra di 13 persone, campeggiando nella foresta pluviale peruviana alla ricerca dell'esemplare migliore per questo folle esperimento.

Ci sono volute 12 persone per catturare il serpente, professionisti erpetologi che erano sul posto per garantire al serpente la sicurezza ed il comfort durante la prigionia. Prima di lasciarsi inghiottire, Paul Rosolie ha assunto una pillola speciale che assolveva alla funzione di tenere i suoi organi in vita, nel caso in cui sarebbe caduto privo di sensi. E sulle sorti dell'animale, Paul Rosolie ha chiarito di aver agito con etica sin dal principio, smentendo con forza le voci incontrollate circa una sua possibile uccisione.

Abbiamo lavorato in modo da non stressare troppo il serpente ed abbiamo fatto in modo che il vestito non lo ferisse troppo.

L'appuntamento è per domenica 7 dicembre alle 21 ora americana, nella notte tra domenica e lunedì per l'Italia. "Eaten Alive" promette di essere il primo studio completo sulla conformazione di un anaconda, non conosciamo ancora eventuali dettagli per l'arrivo in Italia del format. Nel caso in cui "Discovery Channel" dovesse proporre il format anche nel Belpaese, ci sono tutte le premesse per un successo annunciato.

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