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Paolo Villaggio svela i Fantozzi di oggi e i suoi film salvano Rete4

Sere di mezza estate che Rete 4 sceglie giustamente di riempire con un evergreen. Il secondo tragico Fantozzi non smette mai di piacere e riabilita, almeno per qualche ora, il persistere di quella rete Mediaset che in molti fanno fatica a concepire.
A cura di Andrea Parrella
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Il valore metastorico, aldilà del passare dei tempi, è tra le virtù più significative di cui un'opera possa godere. Fantozzi rientra, indubitabilmente, tra le opere di cinematografia italiana "recente" che può fregiarsi di questo titolo. E che potrà farlo per molto tempo, giusto perché non sarebbe prudente ragionare nei termini dell'infinito. Nulla che già non si sapesse o fosse stato detto. E allora accade che Rete 4, branca di Mediaset dedita per eccellenza ad una fascia anagrafica piuttosto alta, conservi con avidità una buona scorta di film da somministrare al pubblico a intervalli regolari, così che in una determinata fascia oraria, di un determinato giorno, il pubblico si ampli e vari d'improvviso, per un paio d'ore.

Ieri sera è andato in onda Il secondo tragico Fantozzi ed è stata una boccata d'aria isolata nel deserto televisivo perenne dell'estate. Non ci sono parole per esprimere l'entusiasmo ed il senso di partecipazione generale verso cui Fantozzi riesce a muovere i fan, piccoli, medi ed adulti. E' obiettivamente tra quei prodotti dotati di una peculiarità specifica, regalare qualcosa di significativo ad ogni visione, che nella precedente non era stata notata. La goffaggine del ragioniere fa ridere i bambini, è grottesca per i meno giovani, triste per gli adulti.  Tutti e tre ridono, ma ridono in modo diverso. Fantozzi è di tutti, è in tutti, lo era ieri come lo è oggi. Oggi che, in un'intervista a Sorrisi&Canzoni delinea il profilo base dei Fantozzi di oggi:

«Quelli che mitizzano i calciatori e vestono come Balotelli: orecchini, cresta e jeans strappati. Quelle con le unghie finte che si ammazzano di lampade e dicono di essere state in ferie a Sharm El Sheikh, ma non sanno dove sia. Il mio “Fantozzi” almeno si accontentava del posto fisso. Oggi non ce l’ha quasi nessuno»

A Rete 4 è stato riservato il lusso di ritenersi salva per una sera. Su Twitter c'era chi si scusava per aver pigiato sul tasto quattro del proprio telecomando. Alcuni si chiedevano giustamente se fosse preferibile SuperQuark su Rai 1 o Paolo Villaggio, ottantenne inesauribile e ancora ispirato. Francamente, a ragionarci a freddo, non vi è gara, con tutto il rispetto dovuto a Piero Angela. C'è chi si è dilettato ad anticipare l'arrivo di scene epocali subito dopo la pubblicità, chi chiedeva un religioso silenzio, chi ha semplicemente citato, per rispetto. Come a dire che dovrebbe essere estate più spesso, perché almeno le reti televisive possano giungere alla deduzione che un caro vecchio film (vecchio solo all'anagrafe), è meno prevedibile e ampiamente preferibile rispetto al 70% degli show di intrattenimento che la nostra Tv, globalmente, è in grado di produrre.

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