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Paolo Liguori risponde ai 5 Stelle con il boa: “Credono che i giornalisti siano dei prostituti”

Il direttore di TgCom24 risponde con ironia agli insulti di Alessandro Di Battista alla stampa, che aveva dato delle ‘puttane’ ai rappresentanti della categoria della stampa, dopo l’assoluzione del sindaco di Roma Virginia Raggi: “Mi vestirò sempre così, tranne quando intervisterò persone serie”.
A cura di Andrea Parrella
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Paolo Liguori ha optato per una soluzione dimostrativa e scenografica per rispondere agli attacchi alla stampa dei giorni scorsi provenienti da alcuni esponenti del Movimento 5 Stelle. Il giornalista, direttore di TgCom24, si è mostrato in video con un vistoso boa arancione al collo, scusandoci anticipatamente con i telespettatori e motivando la sua scelta stilistica:

“Scusate l’abbigliamento, mi sono adeguato al pensiero di Di Maio e Di Battista e mi sono vestito secondo quello che veniva inteso il mestiere di prostituta all’epoca mia, quando avevo vent’anni”

E aggiunge: "Mi vestirò sempre così, tranne quando intervisterò persone serie”. Il riferimento di Liguori, naturalmente, è indirizzato alle parole di Alessandro Di Battista, che dal Sud America ha fatto notizia con il suo commento all'assoluzione di Virginia Raggi, puntando il dito contro chi ha raccontato la vicenda giudiziaria che ha coinvolto l'attuale sindaco di Roma, definendo "puttane" i rappresentanti della categoria della stampa. Liguori ha poi chiosato:

Sono convinti che i giornalisti siano prostituti e che inventino motivi di divisione tra loro e la realtà, tra loro e la Lega, i loro alleati. Loro sono persone serissime, si scambiano baci e abbracci in pubblico, ma si accoltellano in privato…

Un intervento colorito, in linea con quanto aveva fatto la collega Lucia Annunziata poche ore prima. La conduttrice di "In mezz'ora" aveva aperto il suo incontro con il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede partendo proprio dagli attacchi alla stampa dei suoi sodali politici e di governo: "Io come giornalista, sarei definita da lei più una pennivendola o più una puttana?". Palpabile l'imbarazzo del ministro, che aveva risposto diplomaticamente:

Ciascuno ha lo stile con cui dice ed esprime il suo pensiero. Io ho il mio, rispondo alla domanda sull'opinione del Movimento Cinque Stelle in generale e sulla mia, in riferimento agli attacchi dei giornalisti al Movimento. Sicuramente ci sono stati. Di Maio e Di Battista facevano riferimento ai due anni in cui è stata massacrata la Raggi dalla stampa italiana. E su questo punto, posso dire che non ci sono dubbi.

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