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Lucia Annunziata al ministro Bonafede: “Secondo lei io sarei più una pennivendola o una puttana?”

Lucia Annunziata, nella puntata di “1/2h in più” andata in onda ieri, mette subito alle strette il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede chiedendo il conto delle parole di Di Battista nei confronti dei giornalisti: “Secondo lei, io sarei più una pennivendola o una puttana?”. Imbarazzato, il ministro replica: “Ognuno ha il suo stile nel dire quello che pensa”.
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"Io come giornalista, sarei definita da lei più una pennivendola o più una puttana". Lucia Annunziata va dritta al punto con il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede e in apertura della puntata di "1/2h in più", in onda ieri 11 novembre, presenta al politico pentastellato il conto delle parole di Alessandro Di Battista e del vice-premier Luigi Di Maio, nel commentare l'assoluzione di Virginia Raggi: "I colpevoli sono quei pennivendoli che da due anni” avrebbero lanciato addosso a Virginia Raggi “tonnellate di fango addosso con una violenza inaudita. Sono pennivendoli, i giornalisti sono un’altra cosa. Vanno indicati affinché l’opinione pubblica venga messa in guardia”.

La reazione di Alfonso Bonafede

Il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede, amico e collega di Alessandro Di Battista e Luigi Di Maio, è stato preso in controtempo da Lucia Annunziata. Non aspettandosi un inizio così veemente, Bonafede sorride imbarazzato e prova a rispondere alla provocazione della conduttrice:

Ciascuno ha lo stile con cui dice ed esprime il suo pensiero. Io ho il mio, rispondo alla domanda sull'opinione del Movimento Cinque Stelle in generale e sulla mia, in riferimento agli attacchi dei giornalisti al Movimento. Sicuramente ci sono stati. Di Maio e Di Battista facevano riferimento ai due anni in cui è stata massacrata la Raggi dalla stampa italiana. E su questo punto, posso dire che non ci sono dubbi.

La replica di Lucia Annunziata è stata: "C'è un linguaggio forte, io mi sono arrabbiata. Un ministro di Giustizia può permettere che vengano usati questi toni?".  Il ministro della Giustizia ritorna al punto di partenza:

Ripeto: ognuno ha il suo stile e non mi metto a commentare post di altri colleghi del Movimento Cinque Stelle che nella loro libera opinione esprimono il loro pensiero. Non mi scandalizza la questione. Sono più scandalizzato di due anni di massacro a Virginia Raggi, aggravato da una evidente volontà di attaccare una donna, rispetto alle parole.

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