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Paolo Brosio ritrova Fabio Fazio dopo 18 anni e distrugge la scenografia di Che Tempo Che Fa

La coppia si ricompone a 18 anni di distanza dall’ultima edizione di “Quelli che il calcio” targata Fazio, anni nei quali il giornalista veniva inviato nei posti più impensabili del pianeta per operazioni esilaranti e al limite con l’assurdo. “Dopo 18 anni mi arriva un messaggio, ‘ciao come sta il gatto?'”, racconta Brosio, spiegando come sia nata l’idea di invitarlo a “Che fuori tempo che fa”. E alla fine distrugge involontariamente la scenografia: “Oh, non me lo scaricate dalla fattura!”.
A cura di Andrea Parrella
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Si è ricomposto dopo anni il sodalizio televisivo tra Paolo Brosio e Fabio Fazio. Il giornalista era stato tra gli inviati di "Quelli che il calcio" negli anni d'oro del programma di Rai3, quando Fazio e gli autori inviavano Brosio nei luoghi più impensabili e disparati del pianeta, dal Brasile alla Norvegia, alla Transilvania, dando vita ad alcune istantanee televisive a loro modo memorabili.

Brosio si è messo al centro del tavolo sin da subito: "Dopo 18 anni mi arriva un messaggio, ‘ciao come sta il gatto?'. Per 18 anni sparisci e poi improvvisamente torni così. Mi chiedono tutti come sta il gatto, poverino, purtroppo non sta bene, ma ora faremo di tutto, affidandolo alla scienza e anche alle preghiere". Il riferimento, ovviamente, è al collegamento televisivo durante il quale Sushi, il gatto di Brosio, ha improvvisamente iniziato a perdere sangue. Un inconsapevole momento Blob di queste ultime settimane.

Fazio ironizza ricordando le sue gesta, "l'inviato più straordinario che abbia avuto la televisione", mentre Brosio rievoca i suoi viaggi di quegli anni: "Mi mandava in Norvegia a -40, la settimana dopo a Rio De Janeiro a +40". Esilarante l'aneddoto del suo viaggio in Transilvania, al castello di Dracula:

La situazione contingente è stata drammatica lì. Adesso io vi racconto una cosa che non è una battuta. Arrivo lì e lui scherzava su questa mia paura dei fantasmi, perché alle volte dormo con la luce accesa. Arrivo lì, tutto a posto, andiamo a dormire in una pensioncina e la mattina dopo c'è polizia ovunque, sangue davanti all'ingresso del castello. La notte un orso affamato è entrato nel castello, ha sfondato una porta e ha mangiato il custode. E il giorno dopo dovevo correre dentro al palazzo e fare la diretta, col custode morto

L'epilogo è altrettanto farsesco, con Brosio che, preso dall'entusiasmo, rompe un pezzo della scenografia e Fazio commenta: "È tutto come 18 anni fa". E Brosio aggiunge: "Oh, non me lo scaricate dalla fattura!".

In questo contesto, fatto di ironia e prese in giro, Brosio si spoglia della seriosità con cui il suo personaggio televisivo è stato raccontato in questi ultimi anni. Lo stesso argomento della conversione religiosa è sempre stato trattato con eccessivo rigore, mentre al tavolo di "Che Fuori Tempo Che Fa", al fianco di Fazio, Brosio si affranca da quella sensazione di gravità, riconquistando la leggerezza che aveva contrassegnato il suo personaggio negli anni di "Quelli che il calcio".

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