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Paolo Bonolis mattatore a Domenica IN: “Due figli sposati in pochi settimane, è stata una mazzata”

Il conduttore si racconta a Mara Venier in una lunga intervista, nel corso della quale i due mostrano grande complicità. Si parla di tutta la vita del conduttore, dalla famiglia ai figli, fino alle sue vulnerabilità, così come dei momenti più belli della sua carriera, fino a un aneddoto su suo padre risalente a poche settimane prima della sua morte.
A cura di Andrea Parrella
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Paolo Bonolis prosegue nel suo giro di visite dei salotti più seguiti della televisione italiana, utilizzando solo come pretesto la promozione del suo libro autobiografico, Perché parlavo da solo, e in realtà concedendosi al pubblico nel racconto degli aspetti più privati e intimi della sua vita, sui quali aveva sempre palesato una certa reticenza. Dopo Io e te, Bonolis è stato ospite di Mara Venier a Domenica INnella puntata del 1 dicembre. Una chiacchierata a tutto tondo con la conduttrice, nel consueto clima apparentemente improvvisato del programma, in cui Bonolis spazia dai suoi ricordi di infanzia, la carriera, la famiglia, le sue vulnerabilità. "Molto spesso parlavo con me stesso – racconta alla conduttrice, spiegando il senso del titolo del lib – ma pensando che potesse trattarsi di una patologia, mi sono messo a scrivere, quindi mi hanno proposto di scriverci un libro". 

La promessa al padre prima di morire

Paolo Bonolis, che ripartirà con Avanti un altro nelle prossime settimane, ricorda il suo rapporto con i genitori, e in particolare con suo padre, morto poche settimane prima la nascita della figlia Silvia: "Accadono cose attorno a noi piuttosto impalpabili, incomprensibili. Mio padre era in ospedale, stava male, e mi disse ‘quando nascerà la bambina, se io non posso porta a Sonia un mazzo di rose bianche'. Poi è morto ed è nata Silvia, che ha avuto dei problemi di cui occuparsi e chi si è ricordato di queste rose bianche… quando arrivò maggio, ci accorgemmo che da un vaso in terrazza sul quale c'erano piantate rose rosse, erano spuntate tutte rose bianche. Chiesi al giardiniere, il quale ci disse che era una cosa impossibile e infatti la volta successiva tornarono a fiorire rosse. Una cosa che per me rimane pazzesca". 

Il matrimonio dei figli Davide e Martina

Nell'intervista di Paolo Bonolis spazio anche per i recenti matrimoni dei suoi due primi figli, Davide e Martina, entrambi sposi nelle ultime settimane: "È stata una mazzata – racconta Bonolis visibilmente raffreddato – ho preso freddo ovunque, anche perché mia figlia Martina si è sposata in montagna". Il conduttore sottolinea ironicamente la possibilità di diventare presto nonno: "Adesso dovrebbero stare a fare tantissimo all'amore, magari diventassi nonno". Due figli cresciuti in America, distanti da lui, che nel frattempo si era separato dalla prima moglie: "Beh, è stata una difficoltà di gestione. Al di là delle responsabilità mie e della madre, il dato di fatto è che questi bambini si trovavano dall'altra parte dell'oceano. Io ero molto giovane, il primo figlio lo ebbi a 23 anni, ed avevo la difficoltà di gestire l'essere padre e marito. A quell'età dici più io che noi. Dopo la separazione è stato complicato gestire la cosa, ma devo dire che poi ho trovato chi per tre volte è riuscita a darmi questa gioia". 

Da Sanremo alla sua Domenica IN, passando per il rapporto con Luca Laurenti, che racconta molto bene nel suo libro e di cui spiega la specialità a Mara Venier: "Luca ormai lo conosco da 30 anni. La cosa che mi piace è che, come me, non si prende mai sul serio. Ci divertiamo molto insieme anche perché lui è altrove, nel senso che lui vive in una dimensione tutta sua. Ha una diversità che per me è meravigliosa e affascinante". 

Tra i tanti passaggi della lunga intervista, non può mancare un passaggio dedicato all'impegno benefico di Paolo Bonolis con il CeRS, associazione che offre assistenza ai bambini con gravi disabilità. Un impegno che, naturalmente, è anche figlio dell'esperienza personale vissuta con sua figlia Silvia: "I bambini che aiutiamo hanno necessità importanti, respirano e si alimentano artificialmente. Spesso sono costretti a vivere in ospedale, le famiglie si spaccano e quello che facciamo è pagare degli assistenti che possano permettere a questi bambini di crescere tra le quattro mura. Le loro difficoltà restano, ma almeno possono stare con i propri cari". 

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