Paolo Bonolis: “Ciao Darwin trash? C’è di peggio nel nostro governo”
"Ciao Darwin 7 – La resurrezione", che ha segnato il ritorno dello storico programma di Canale 5, sta regalando i frutti sperati in termini di Auditel. Gli ascolti, capaci di superare quelli del varietà "Laura & Paola" con la coppia Pausini-Cortellesi, fanno capire come la formula del folle show di Paolo Bonolis e Luca Laurenti funzioni ancora a distanza di anni. Una formula che Bonolis riassume in un'intervista a Repubblica, in cui respinge le critiche a chi definisce il prodotto "trash".
Mi fa pensare che il linguaggio è corretto, e un prodotto pop funziona indipendentemente dalle epoche perché è trasversale. Un pubblico ci ha ritrovato e i giovani che non guardano la tv hanno percepito il politically incorrect perché ci divertiamo a essere scaffale degli Stati Uniti. Basterebbe non essere ipocriti. Sa cosa dice Anton Ego nel film Ratatouille? ‘La critica, anche la più feroce, ha meno vita del più mediocre dei prodotti che va a criticare'.
Eppure, un grande esperto di media, il canadese Craig Silverman, ha definito ‘Ciao Darwin' "la fine dell’umanità". Un giudizio in apparenza negativo, che però potrebbe essere letto sotto un'altra luce alle parole, curiosamente speculari, dello stesso Bonolis: "Ciao Darwin mostra i prodromi dell’apocalisse. Non esibiamo i mostri, quell’umanità esiste: è il vicino di casa. E quei "mostri", in fondo, non sarebbero migliori delle persone che dovrebbero essere considerate esempi di autorevolezza:
Li sente i rappresentanti al governo? E lei s’imbarazza per Darwin? Le Iene chiedevano cos'è la Costituzione, nessuno sapeva rispondere. Sono nostri rappresentanti. E lei si sgomenta per l’esuberanza di certi personaggi?
Bonolis: "Ciao Darwin non solo è tet*e&c*li, è grottesco"
Parliamoci chiaro, insomma: il successo dello show è merito di una forte componente trash, delle nudità di Madre Natura e della già citata esibizione della "mostruosità" del genere umano? Non solo, o meglio, il valore di "Ciao Darwin" starebbe proprio nella capacità di mostrare questi ingredienti come una "condanna grottesca" all’umanità.
Le critiche sono basate sul concetto di volgarità ma Ciao Darwin non è volgare: è grottesco e c’è una differenza sottile. Tanti non l’hanno compreso, altri non l’hanno voluto capire. L’esasperazione dei toni, l’esibizionismo, sono condanne grottesche a cui l’umanità viene sottoposta. Cercando di esorcizzarla, mostriamo la realtà: il mondo è questo, anche se non lo vogliamo vedere. Una risata ci seppellirà. La gente si diverte. Vede, è facile dire ‘lo show è tutto tet*e, c*li e esibizionismo'. Può fare ascolto solo un lato B, una bella ragazza o un bel figliolo? No, glielo dico io. Uno show non fa il 27% di share perché c’è una modella che sfila. I commenti sui social non riguardano i corpi, scrivono: ‘Hai visto che ha fatto?', ‘Hai visto che ha detto?.
Infine, proprio sulle assurdità che vengono fatte o dette, assicura Bonolis come non ci sia l'ombra di una sceneggiatura scritta:
Tutto vero, mi stupisco anch’io, mi creda. E quello scatena il divertimento. Ciao Darwin è un gigantesco patchwork di varietà.