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Paola Torrente: “Le curvy escluse da Miss Italia. Alle altre ragazze, pasti e ore di sonno ridotti”

Paola Torrente ha rilasciato un’intervista telefonica a Fanpage.it per commentare questa edizione, a suo parere deludente, di Miss Italia 2018. Un’edizione che ha escluso le miss curvy, abolendo anche la fascia riservata alle maggiorate, e avrebbe anche riservato un trattamento poco piacevole, stando alle testimonianze pervenute alla Torrente sui social, alle altre aspiranti miss. ‘Neanche i profughi di Lampedusa’ le ha scritto una ragazza, lamentando le condizioni con le quali le avrebbero accolte.
A cura di Eleonora D'Amore
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Paola Torrente, miss curvy 2016, arrivata seconda a Miss Italia dello stesso anno, ha deciso di rilasciare un'intervista telefonica a Fanpage.it per farsi portavoce di una situazione, sotto certi punti di vista, preoccupante. La bella ragazza campana, figlia del magnate del pomodoro di Sant'Antonio Abate, ci ha raccontato di una discriminazione curvy che in questa edizione 2018 di Miss Italia è stata particolarmente sentita. Una fascia abolita per una presenza ignorata, le maggiorate sarebbero state lasciate sole e, stando alle testimonianze pervenute alla Torrente sui social, demotivate dai requisiti minimi richiesti per la partecipazione al concorso. "Devi essere come Sophia Loren, 90-60-90" avrebbe scritto lo staff del concorso a un'aspirante miss, che ha riportato l'accaduto a Paola, chiedendole come fosse possibile richiedere quel tipo di fisicità a ragazze come loro, prevedibilmente più formose e in carne. È stato così che il post di denuncia di Paola Torrente ha iniziato a fare il giro del web:

Basta! Adesso parlo io! Lo devo alle migliaia di ragazze curvy come me che mi seguono su Instagram e meritano grande rispetto. Ho partecipato due anni fa a Miss Italia uscendone con la fascia di seconda classificata (Miss Curvy) e devo confessare che tutto quello che sto leggendo in questi giorni mi lascia a dir poco esterrefatta. Con la mia “quasi” vittoria pensavo davvero che Miss Italia potesse fare piazza pulita dei tanti luoghi comuni sull’estetica femminile e rappresentare finalmente un’apertura mentale, non solo nei confronti delle ragazze curvy bensì per ogni tipo di bellezza! Purtroppo mi sono sbagliata. Nel momento stesso in cui il concorso ha annunciato che non ci sarebbero state più differenze di curve tra le concorrenti e che avrebbero partecipato tutte insieme alle selezioni, non si è fatto altro che “terrorizzare a morte” le ragazze nell’essere messe a confronto con taglie 38. Non sarebbe stato meglio lanciare una serie di proposte che potevano aiutare il processo di integrazione? Il risultato è stato che, pur di non sentirsi ridicolizzate dalla massa, le curvy, che pure ci sono eccome, hanno preferito non candidarsi proprio. Facendo involontariamente il gioco di chi non le ha mia tenute in considerazione. Io che in teoria sarei l’icona curvy per eccellenza di questo concorso (data la mia taglia) sono stata contattata da tantissime ragazze che mi chiedevano come fare per poter partecipare al concorso e non sentirsi umiliate! Io la mia esperienza da miss me la sono goduta a pieno e mi sono DIVERTITA da matti perché sono una ragazza alla quale se viene detta una cattiveria se la lascia scivolare addosso. Ma le altre che sono come me? Cosa si fa davvero per tutelare il benessere psicofisico di chi vive con l’incubo della bilancia? Ho paura che Miss Italia stia perdendo di vista alcuni valori morali essenziali e il suo vero obiettivo: la felicità di ogni miss che partecipa. Facciamo sì che il grande sogno non si trasformi in grande delusione. Ps: ringrazio le mie compagne di viaggio curvy che sono state una famiglia per tutto il percorso.

Neanche i profughi di Lampedusa: i commenti delle altre miss

A seguito di questo lungo post, le sono arrivate i commenti di miss, o aspiranti tali, che quest'anno avrebbero vissuto un'esperienza non piacevole. ‘Neanche i profughi di Lampedusa' attacca la prima, ‘siamo state lasciate a digiuno, trattate come la scopa dietro la porta' aggiunge la seconda e infine la terza chiude specificando quanto sarebbe stato pesante affrontare il tutto con ore di sonno limitate e le cene ridotte:

Due anni fa ho fatto Miss Italia e sono ritornata per l’organizzazione eccezionale che era Miss Italia…quest’anno il degrado!! Neanche i profughi di Lampedusa sono trattati così, parlo io che con intolleranze alla pesca ho ricevuto come colazione due arance e un succo. Ho detto tutto, o di cartoncini bianchi discussi davanti i miei occhi sotto un sole cocente. O di farmi ‘cacciare’ senza pranzo perché era solo per le 60, lasciandoci al sole come se non fossimo state parte di loro fino a un secondo prima. Mi dispiace dirlo ma Miss Italia era un concorso quando non si ruotava intorno al business ma a valorizzare davvero la bellezza.

Condivido ciò che dici. Da due anni fa a oggi posso dire che le cose sono davvero cambiate. Organizzazione pessima. Siamo state eliminate dopo una giornata che non mangiavamo ci hanno lasciate a digiuno, trattate come la scopa dietro la porta e non lo dico perché non sono passata, lo preciso. Anche perché la mia esperienza da Miss Italia come finalista me la sono fatta appunto due anni fa, quindi poco importa, ma il trattamento dato è ingiustificabile.

Voglio riportare la mia esperienza a Miss Italia. Le selezioni che hanno impegnato il mese di Luglio e agosto sono sicuramente un momento bellissimo che porterò sempre con me. Sono davvero fiera e onorata del mio titolo ed è per me davvero significativo rappresentare la mia regione, la Calabria. […] Sicuramente arrivare a Jesolo è un traguardo importante ma l’esperienza fatta in questa seconda parte del percorso non è paragonabile alla prima. La mancata organizzazione e le condizioni in cui dovevamo passare le giornate sono qualcosa di molto grave, che tutti dovrebbero conoscere prima di guardare la finale. Non so esattamente a nome di chi posso parlare, ma so per certo che gran parte delle prefinaliste ha vissuto la mia stessa esperienza: i tempi, le ore di sonno limitate, le cene che duravano davvero pochissimo e il modo in cui sono state svolte le selezioni. E così posso parlarvi di ritmi assurdi, di ore e ore ad attendere, di cibo davvero scarso, per non parlare delle ragazze con allergie e intolleranze che hanno avuto i maggiori disagi.

Paola Torrente lancia un appello per Miss Italia 2019

Paola Torrente si è allora augurata che nella prossima edizione di Miss Italia ci possa essere uno slancio e una cura diversi nei confronti delle Miss. Un ritorno della categoria curvy sarebbe il sogno più grande, ma anche e soprattutto un'organizzazione che, a suo dire, potrebbe consentire un inserimento più naturale di queste bellissime ragazze maggiorate, che non aspettano altro di sentirsi reintegrate in un concorso che precedentemente aveva mostrato loro un sostegno confortante sul tema della discriminazione curvy:

Si potrebbe integrare la fascia curva oppure cercare degli sponsor che siano davvero interessati anche alle curvy. In giuria prevedere personaggi legati al mondo delle maggiorate, che possano anche un minimo sostenere e far sentire a casa le ragazza in carne come me.

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