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Pablo Trincia lascia Chi l’ha visto? e la Tv: “Ci sono cose nuove da fare”

Il giornalista annuncia il suo addio al programma di Federica Sciarelli dopo un anno di collaborazione con il programma di Rai3. Ma il suo sembra essere anche un messaggio di addio (o arrivederci) alla televisione generalista di cui è stato protagonista negli ultimi anni, dai servizi per Le Iene che lo hanno reso noto, alla conduzione di programmi come Mai più bullismo.
A cura di Andrea Parrella
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Pablo Trincia lascia Chi l'ha visto? e forse la Tv. Il giornalista, divenuto celebre soprattutto per i suoi lavori con Le Iene negli anni scorsi, aveva iniziato a collaborare con il programma di Federica Sciarelli nel 2019 ed è stato proprio lui a dare notizia della sua separazione dal programma via Twitter: "Stasera va in onda il mio ultimo servizio per Chi l'ha visto. E chissà, forse per la TV in generale".

Un addio alla Tv?

Sono in molti a chiedere spiegazioni al giornalista sul perché del suo addio, ma Trincia nei commenti si limita a definire quella televisiva, durata circa dieci anni, come un'esperienza bellissima. Che tuttavia non è certo proseguirà: "Ci sono cose nuove da fare". Il sentore è che Trincia possa già avere progetti futuri, che probabilmente prenderanno vita su altre piattaforme, online o streaming, lontano dalla televisione lineare che lo ha reso celebre al grande pubblico.

La carriera di Pablo Trincia

Non solo inviato, ma anche conduttore, da Nove Tv a Rai2, dove ha presentato Mai più bullismo, Trincia è diventato un volto celebre della Tv generalista per i suoi reportage dall'estero per Le Iene. Il giornalista è nato a Lipsia da padre italiano e madre persiana, ma da sempre vive a Milano. A 22 anni si trasferisce a Londra, dove si laurea in lingue e letterature africane alla School of Oriental and African Studies. Dal 2003 torna a Milano e inizia collaborazione giornalistiche con tutte le maggiori testate italiane, viaggiando nel mondo e raccontando, spesso, nelle zone più povere e disastrate del pianeta, dall'Asia all'Africa fino ai paesi dell'Europa dell'Est e alla Russia, dove ha portato a termine l'inchiesta della Krokodil – La droga che ti mangia, che gli è valso il secondo premio Ilaria Alpi. Il primo lo aveva vinto nel 2010 con Infiltrato tra i profughi afghani.

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