Oney Tapia: “Prima di Ballando ballavo nei locali di Bergamo per arrotondare”
Oney Tapia, vincitore dell’edizione 2017 di Ballando con le stelle, racconta che l’incontro con la danza non risale al periodo in cui ha deciso di partecipare al talent show condotto da Milly Carlucci. Atleta paralimpico che ha perso la vista in un incidente nel 2011, Oney rivela a Il giornale di avere già avuto un assaggio di questa disciplina negli anni in cui viveva a Bergamo e ballava nei locali per arrotondare lo stipendio:
È una notizia distorta. Io sono di origini cubane, tutti i cubani ballano. E arrotondavo un po' il mio stipendio ballando in alcuni locali di Bergamo. Come è distorta anche la notizia che, dopo l'incidente, il pubblico mi abbia rifiutato come ballerino, in quanto cieco. Al contrario. Quando tornavo in quei locali con i miei amici e mi gettavo in pista, tutti si meravigliavano: ‘Ma come fai a ballare così, se non ci vedi?'.
La vittoria a Ballando con le stelle lo avrebbe colto di sorpresa: “Pensavo che ci fossero tanti più bravi di me e tutti migliorati al punto da poter vincere. Non me l'aspettavo: ancora non riesco a credere che mi sia successo davvero”. Il trionfo, però, lo avrebbe aiutato a credere ancora di più in sé stesso:
Ho capito che c'è tanto talento nascosto in me. E che dovevo solo lasciarmi andare, perché venisse fuori. Quando ballo mi sento libero, mi sento vivo. E dico sento apposta. Il fatto che io non veda non significa niente, ora infatti io sento, cioè vedo col cuore cose che prima, quando avevo la vista, non vedevo…. Diventare cieco è stata una benedizione: Sì. Perché diventare cieco mi ha insegnato a vivere. Mi ha dato la luce. Ora nella mia mente molte cose sono finalmente chiare. Mentre molte persone, che pure hanno gli occhi buoni, non riescono a vedere… Ho fede nella vita, nella forza della mia anima. E oggi anche del mio corpo. Ballando ho scoperto qualità del mio corpo che non sospettavo minimamente di possedere. Ora riesco a volare anche con quello, oltre che con la fantasia. E se ci sono riuscito io, può riuscirci chiunque.
Non manca di ringraziare Veera Kinnunen, insegnante di danza che lo ha aiutato a classificarsi al primo posto nonostante l’ostacolo della cecità: “Veera mi mancherà. Gran parte di ciò che abbiamo fatto assieme è merito suo. La professionista era lei. Io copiavo soltanto”.