“Non credo a Paul Rosolie, l’anaconda è una macchina omicida”

Ha destato molto scalpore l'impresa di Paul Rosolie, naturalista ed esploratore americano ormai celebre come l'uomo che ha cercato di farsi mangiare vivo da un'anaconda. Lo show "Eaten Alive" è andato in onda su Discovery Channel, dopo una febbrile attesa lunga diverse settimane. Tutti aspettavano il momento in cui Rosolie avrebbe cercato di farsi inghiottire da un esemplare lungo dieci metri di questo letale serpente, per mostrarne al p. Ma alla fine, la missione è praticamente fallita e l'audace naturalista è riuscito solo a farsi mordere il casco, per poi decidere di interrompere l'esperimento.

Ora, sul sito del "Daily Mail", l'esperto Austin Stevens spiega perché l'impresa non aveva nessuna possibilità di riuscita. Fotografo ed esperto di rettili, Stevens ha vissuto un incontro ravvicinato con un'anaconda nella giungla peruviana. Il serpente ha tentato di soffocarlo nelle sue spire e lui si è ritrovato a lottare disperatamente contro l'immensa forza dell'animale.

La mia trachea era completamente bloccata e ho avuto la sensazione che i miei occhi stessero per esplodere.

Stevens è fortunatamente riuscito a salvarsi e racconta che non è così semplice farsi inghiottire da un'anaconda:

Sono molto scettico riguardo a quest'uomo che ha cercato di essere mangiato vivo in diretta in quello show televisivo. Semplicemente perché è una cosa che non succede. L'anaconda verde non può essere costretta a mangiare qualcosa, perché sceglie da sola la sua preda.

Peraltro, secondo Stevens, è impossibile finire nella pancia di un serpente di tale forza e dimensioni e restare intatti:

Non so di cosa fosse fatta la tuta che indossava ma, a meno che non fosse rinforzata con del metallo, niente può sopravvivere a quella forza. L'anaconda verde riesce a schiacciare, uccidere e inghiottire un asino intero; quando vuole nutrirsi è una macchina omicida e niente può fermarla.