Nina Moric attacca Favoloso: “Elena Morali mi ha detto di essere stata ricattata con un video porno”
A Live – Non è la D'Urso si torna a parlare di una vicenda che aveva acceso il dibattito televisivo a inizio anno, quella di Nina Moric e Luigi Mario Favoloso, l'ex compagno accusato dalla modella croata di aver avuto più volte nei suoi confronti degli atteggiamenti violenti. Ospite di Barbara d'Urso nella puntata di domenica 3 maggio, Nina Moric ha ascoltato delle telefonate che ha inviato al programma l'ex marito di Nina Moric, Fabrizio Corona. Registrazioni nelle quali le si sente dire a Favoloso "Tu vuoi uccidermi, questo è stalking". Nina Moric, che ha già spiegato la sua versione dei fatti in più occasioni, si limita a commentare che di questa questione "se ne occuperà il tribunale".
La lunga telefonata tra Nina Moric ed Elena Morali
Nina Moric ha quindi raccontato un dettaglio relativo all'attuale compagna di Luigi Mario Favoloso, Elena Morali, con la quale avrebbe avuto una lunga telefonata, di circa 4 ore: "Partiamo dal presupposto che lui mi accusa di aver parlato per 4 ore con Elena Morali – ha detto Moric – E’ stata lei a parlare con me. Ha parlato male di Luigi al telefono, è stato tutto registrato e depositato in Procura”, racconta la Moric. “La Morali si è messa a piangere perché aveva paura, era disperata”, continua Nina Moric. Elena Morali le avrebbe riferito che Favoloso l'ha sottoposta a ricatti con la registrazione di un video a sfondo sessuale: "Si tratta di revenge porn, un video tra i due che fanno l’amore. Io non ho mai chiamato Elena, è stata lei a chiamarmi e tenermi tutto quel tempo“.
Favoloso ha denunciato Nina Moric per diffamazione
Luigi Mario Favoloso, a sua volta, aveva spiegato le sue ragioni sempre ospite della trasmissione di Canale 5, solo una settimana fa, specificando di aver a sua volta denunciato l'ex compagna: "È chiaro che dopo un certo tipo di denunce l'indagine sarebbe partita. Anche Nina è iscritta nel registro degli indagati perché l'ho denunciata per diffamazione alla procura di Modena".