Nick Vujicic nato senza arti: “La mia vita è bella, sognate e non arrendetevi mai”
La storia di Nick Vujicic è una di quelle che dà speranza a chi si trova a dover affrontare la vita con una disabilità. L'uomo, infatti, è privo degli arti inferiori e superiori a causa di una malattia congenita. Tutto ciò su cui può contare sono due dita deformi che chiama "la mia zampa di gallina". Quando era solo un bambino, era certo che la vita non avrebbe potuto riservargli alcuna sorpresa. La vedeva come "un lungo tunnel buio e vuoto", a 10 anni arrivò a pensare al suicidio. Non lo fece per non far soffrire i suoi genitori. Oggi ha 32 anni ed è riuscito a trovare il suo equilibrio. Ora definisce la sua vita "bellissima".
Dal 2012 è sposato con la bellissima Kanae Miyahara. Da lei ha avuto un figlio, Kiyoshi, nato lo scorso anno. Un bimbo sano che ha reso la vita di Nick ancora più completa. Proprio alla sua famiglia, Vujicic ha dedicato il suo ultimo libro: “Love without Limits". Sì, perché con quelle due uniche dita, l'uomo scrive libri che vengono apprezzati in tutto il mondo:
“Riesco a scrivere 43 caratteri al minuto, anche 53 se bevo due tazze di caffè”.
Tiene discorsi in 44 Paesi nel mondo e fa conoscere la sua vita e quella normalità e indipendenza che ha costruito con fatica. Si è dovuto ingegnare. Ad esempio, lava i denti con uno spazzolino che è stato fissato al muro, ha imparato a nuotare spingendosi con le anche, fa la spesa, fa surf. Dove ha trovato la forza di partire alla ricerca della sua felicità? Nella fede. Un'incrollabile e coraggiosa fede.
“Eppure quando avevo otto anni mi dicevo che non avrei avuto nulla nella vita, non avrei avuto un lavoro e non avrei avuto una moglie: come avrei potuto avere una moglie senza poterla tenere per mano? Non posso fingere che la mia vita sia stata facile. Ma ora è piena di gioia, di amici e persone che amo e che mi vogliono bene. Tutti facciamo errori, ma nessuno è un errore. Ma dovete osare di sognare. Dovete osare di aver fede, credere nell’amore, nella verità, nei principi. Prendete un giorno alla volta e non arrendetevi mai!”