Nel 2012 gli italiani riscoprono la tv, internet resta il mezzo più libero
Il 2012 è stato un anno molto importante per i media italiani, soprattutto perchè pare che il l'interesse della popolazione sia decisamente aumentata, stando ai dati diffusi da Ilvo Diamanti a seguito dei sondaggi Demos-Coop realizzati con l'Osservatorio dell'informazione. La televisione ha vissuto un momento di recupero netto, riacquistando credibilità con programmi di informazione autorevoli e con quelli di satira tornati in auge grazie a personaggi come Maurizio Crozza. Essendo stato l'anno di Monti pare che l'ondata mediatica anti-berlusconiana abbia risollevato anche le sorti di Tg nazionali e delle arene politiche, così come dei programmi di approfondimento, che tutt'ora godono di un momento d'oro grazie alle imminenti elezioni politiche e, non ultimo, al ritorno del Premier in tv.
Tv accesa all'80%, ma internet più libero – Nel dettaglio vedremo come, sebbene il piccolo schermo abbia guadagnato un paio di punti rispetto al 2011, internet sia stato premiato come mezzo d'informazione più "libero" e "indipendente" da oltre il 41 per cento degli intervistati, in lieve crescita rispetto all'anno scorso, mentre la fiducia nei giornali e nelle radio è scesa. A dispetto di quanto finora detto, il sondaggio di Demos-Coop fa emergere un dato importante: il canale di informazione resta comunque la televisione, accesa ogni giorno dall'80% della popolazione, seppur con diffidenza e con un forte senso di smarrimento dettato dalla mancanza di fiducia nel flusso delle notizie, sopperita con mezzi di informazione alternativi come i giornali online e internet in generale. Il pubblico televisivo è composto per lo più da donne, anziani e pensionati, di livello di istruzione e ceto sociale medio basso, abituati a trascorrere davanti allo schermo più di 4 ore al giorno. Il loro credo politico è incerto, quasi inesistente, non a caso la maggior parte di loro non sa nemmeno per chi andrà a votare. A differenza di quello televisivo, il popolo della rete è molto più orientato (a sinistra), consapevole e senza dubbio più giovane. Se i giornali in edizione cartacea hanno subito uno smacco, oltre 6 internauti su 10 frequentano assiduamente le edizioni online dei quotidiani e oltre il 50% approfitta per farne un canale di discussione e di partecipazione civica diretta, grazie anche ai loro blog personali o ai social network.
La crisi dell'intrattenimento – Messo quindi che il mondo dell'informazione ha avuto un 2012 alquanto roseo sia sui canali canonici che su quelli alternativi, non può essere detto lo stesso per quello dell'intrattenimento. Grande crisi per la satira, i talk show e i reality, prevedibile in un momento storico così delicato e particolarmente esposto all'insofferenza pubblica, laddove il "chissenefrega" generale è all'ordine del giorno. Tuttavia resistono con riscontri più che dignitosi programmi tv come Striscia la Notizia, Che tempo che fa, le Iene e Crozza nel Paese delle Meraviglie, meritevoli di ricevere l'affetto e l'attaccamento del pubblico per l'ottimo lavoro svolto. Non a caso tutti programmi con un cast più che avviato e consolidato nel tempo, sintomo di una totale diffidenza nei confronti del "nuovo" e delle leve emergenti.