Najwa Nimri aggredisce un gruppo di giornalisti, il video delle botte: “Spegni la telecamera”
Sta facendo il giro della rete un video dell’attrice Najwa Nirmi, filmata mentre aggredisce un gruppo di giornalisti che l’avevano intercettata all’interno della stazione di Madrid di ritorno dal Premio Goya, gli Oscar spagnoli. Già finita nell’occhio del ciclone qualche ora prima per avere scelto di indossare una mascherina di solo tulle sul palco della cerimonia di premiazione, l’attrice star delle serie “La casa di carta” e “Vis a Vis”, ha inspiegabilmente aggredito un gruppo fai giornalisti che le si erano avvicinati per farle qualche domanda a proposito della premiazione.
Il video dell’aggressione
Nel video finito fin rete, si vede Najwa fermarsi di fronte ai giornalisti in un’attesa apparentemente serena. “Come hai vissuto questo gala così diverso dagli altri anni? È stato emozionante?”, le chiedono ma l’atmosfera comincia subito a riscaldarsi. “Dici sul serio?”, chiede lei a uno dei cronisti, un attimo prima di sgranchirsi le braccia e mimare, senza sferrarlo davvero, un calcio verso uno dei reporter. Pochi istanti dopo, l’attrice chiede di spegnere le telecamere e quando i giornalisti gliene chiedono il motivo, perde le staffe. Prima schiaffeggia la telecamera di un operatore posizionato di fronte a lei per poi mimare un pugno ai danni di un’altra giornalista. Ancora furiosa, l’attrice continua a chiedere agitata di “spegnere la ca*** di telecamera”.
Le scuse di Najwa Nimri: “Non ho giustificazione”
I fan di Najwa sparsi in tutto il mondo hanno difeso l’attrice nonostante la sua reazione violenta. Migliaia sono quelli che hanno continuato a sostenere che la donna non avesse fatto nulla di male, scagliandosi contro il network che ha pubblicato il video e contro i giornalisti “colpevoli” di averla provocata e infastidita. Più matura l’interessata che, a distanza di qualche ora da quel momento, si è scusata via Twitter: “Il mio comportamento davanti alle telecamere l’altro giorno è stato deplorevole. Chiedo perdono, non ho scuse”.