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Mughini e Dotto querelati da Pisani per le frasi su Ciro Esposito a Tiki Taka

L’avvocato della famiglia di Ciro Esposito ha querelato i due giornalisti per l’attacco nei suoi confronti pronunciato dai due giornalisti. Pisani aveva inviato un video messaggio alla trasmissione di Pardo “Tiki Taka”, il cui contenuto era stato apostrofato in diretta dai due come “barbaro”, “demagogico” e “teppista”.
A cura di Andrea Parrella
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A connotare l'ultima giornata calcistica, aldilà dei risultati e del fatto che in virtù delle feste pasquali si sia giocata di sabato, è stato certamente lo striscione apparso allo stadio Olimpico, contro Antonella Leardi, la madre di Ciro Esposito, il ragazzo morto tragicamente dopo gli incidenti dello scorso maggio, in occasione della finale di Coppa Italia tra Napoli e Fiorentina, allo Stadio Olimpico. Parole, quelle indicate nello striscione, che condannavano il presunto lucro che la madre di Esposito avrebbe fatto sulla vicenda. Nella Curva Sud dell'Olimpico era comparso infatti il messaggio "che cosa triste, lucri sul funerale con libri e intervista", riferito al libro in memoria di Ciro Esposito, i cui proventi saranno devoluti in beneficenza all'ospedale romano presso il quale il tifoso rimase in cura e a quello pediatrico di Napoli.

Nelle ore successive al grave fatto sono state tante le condanne giunte dall'opinione pubblica in merito a questa invettiva, da parte di personaggi del mondo istituzionale come il sindaco Marino, a conduttori televisivi, su tutti l'intervento a Uno Mattina di Franco Di Mare, che ha sottolineato come la probabile squalifica della Curva Sud, puntualmente avvenuta, avrebbe risolto ben poco. Dall'altra parte ci sono state anche, tuttavia, delle manifestazioni piuttosto controverse, non esattamente contrarie allo striscione, o meglio fraintendibili. All'attenzione del legale di Antonella Leardi, Angelo Pisani, sono finite, in particolare, quelle dei giornalisti Giancarlo Dotto e Giampiero Mughini, che ospiti consueti della trasmissione televisiva Tiki Taka, condotta da Pierluigi Pardo, hanno commentato duramente le parole dello stesso avvocato, il quale a margine del fatto chiedeva una squalifica dell'Olimpico oltre che delle sanzioni per la Roma. Un video di Pisani era stato infatti trasmesso proprio a Tiki Taka, in apertura di trasmissione dell'ultima puntata andata in onda. Alle sue richieste di infliggere sanzioni alla Roma, oltre che allo stadio, Mughini e Dotto hanno risposto in maniera piuttosto dura. Il primo ha parlato di "barbarie" e "demagogia", il secondo apostrofava come teppiste le sue richieste.

Pisani ha quindi diramato un comunicato stampa nelle ultime ore, nel quale comunica pubblicamente la querela nei confronti dei due giornalisti: "La normale dialettica tra posizioni contrapposte è cosa ben diversa dal lanciare offese gratuite in tv contro chi auspica legalità e giustizia. Legittimo criticare e giusto confrontarsi, ma illecito e pericoloso attizzare il fuoco dell’odio e soprattutto diffamare, senza contraddittorio, chi non può replicare. Da qui la decisione dell’avvocato Angelo Pisani, legale della famiglia di Ciro Esposito, di querelare anche Giampiero Mughini e Giancarlo Dotto per quanto da loro dichiarato ieri sera nel corso del programma di Italia1 Tiki Taka in danno dell’immagine e della persona del legale di Ciro Esposito". Al comunicato si aggiunge un virgolettato dello stesso Pisani:

Non mi stupiscono le esagitate considerazioni di Dotto, presentato come vicino ad un esponente di quella stessa Curva Sud della Roma che è diventata ormai tragico simbolo di violenza e offese gratuite. Quanto a Mughini, appare davvero paradossale tacciare di barbarie chi difende da ulteriori, squallide aggressioni la memoria di un ragazzo che ha perso la vita proprio per mano di barbari assassini […] La decisione di querelare i due giornalisti nasce proprio dalla volontà di porre un freno all’escalation di violenza, verbale e materiale, che invece di trovare fine nella giustizia e buon senso continua ad essere strumentalmente alimentata sul caso Esposito, laddove invece la madre Antonella sta trasformando il lutto della sua famiglia in un messaggio di pace nello sport […] Per questoinvito tutti ad abbassare i toni, se davvero si intende evitare di rinfocolare odio e polemiche che offendono la vita e lo sport

Mughini e Dotto hanno risposto con due lettere, inviate al giornale Dagospia che le ha puntualmente pubblicate. Lettere nelle quali i due chiariscono la posizione oltre a precisare il senso delle parole espresse, che non aveva alcuna intenzione di additare di una qualsivoglia colpa Antonella Leardi, per Mughini "misuratissima in fatto di esposizione del suo dolore e del suo lutto", per Dotto persona "il cui modo di esorcizzare il dolore è sacrosanto e insindacabile comunque si manifesti". Le loro rimostranze, spiegano, erano invece indirizzate proprio a Pisani e alla sua posizione, alle parole pronunciate, parole che per Mughini hanno meritato aggettivi pesanti:

L’avvocato Pisani parlava di “inciviltà” di Roma tutta e della necessità di una punizione della squadra per un fatto di “responsabilità oggettiva”, e come se ogni tifoso della Roma e magari i suoi calciatori e dirigenti fossero corresponsabili morali dello striscione-schifezza. Sì, a me questa sua posizione è apparsa “barbara”

Giancarlo Dotto non segue una linea di ragionamento molto diversa da quella di Mughini e condanna Pisani di un fare sostanzialmente demagogico, che rischia di mettere tutti i romani e romanisti sotto la stessa cattiva luce. In un estratto della sua lettera il giornalista scrive: "Se la madre di Ciro ha reagito con parole giuste e toccanti alla provocazione, quelle del suo avvocato hanno impressionato per la petulante ostilità, tra la richiesta dei punti di penalizzazione e l’evocazione di Mattarella e Renzi. L’incipit del suo messaggio televisivo, “…Ancora una volta dalla capitale c’è stata una dimostrazione d’inciviltà”, ha poi sbalordito gli stessi napoletani per quanto improprio e aggressivo, esteso per di più a una città intera (il sindaco Marino o chi per lui vorrà prima o poi rispondere a tutela dell’oltraggiata capitale?)".

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