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Morto Gianni Serra, regista e autore di programmi Rai: lavorò con Mike Bongiorno ed Enzo Biagi

Curò le regie di film, spettacoli teatrali per la televisione e programmi Rai quali La fiera dei sogni di Mike Bongiorno, Campanile sera, La Domenica Sportiva con Enzo Tortora. Collaborò inoltre con RT Rotocalco Televisivo di Enzo Biagi e TV7 e condusse inchieste televisive. Si è spento a Roma all’età di 86 anni.
A cura di Valeria Morini
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Si è spento all'età di 86 anni Gianni Serra, regista e sceneggiatore televisivo e cinematografico, attivo soprattutto in Rai. Lavorò, tra gli altri, con Furio Colombo, Mike Bongiorno, Enzo Biagi ed Enzo Tortora. Serra è morto al Policlinico Gemelli di Roma. Ha lasciato la moglie Gioia Benelli, regista e sceneggiatrice.

Gianni Serra in tv

Nato a Montichiari, in provincia di Brescia, il 14 dicembre 1933, Serra aveva studiato filosofia alla Governativa di Milano. Inizialmente si era dedicato all'attività di pittore esercitandosi nello studio del cugino, l'artista Ernesto Treccani. A neppure 30 anni, negli anni '50, iniziò a collaborare con la Rai, a Milano, dove divenne grande amico di Furio Colombo e di Umberto Eco. Si occupò di regie di programmi di vario tipo, tra cui La fiera dei sogni di Mike BongiornoCampanile seraLa Domenica Sportiva con Enzo Tortora. Inoltre, collaborò con RT Rotocalco Televisivo di Enzo Biagi e TV7, realizzando diverse inchieste. Tra queste, si ricorda "I ragazzi di Arese", su un riformatorio tenuto dai salesiani che suscitò le proteste dell'ordine religioso. Nel film per la tv Il processo Cuocolo ricostruì il primo processo storico alla camorra napoletana che si tenne agli inizi del Novecento. Diresse sceneggiati e miniserie, nonché spettacoli teatrali per la tv, come Un cappello pieno di pioggia e Casa di bambola.

La carriera al cinema

Durante la giovinezza, a Parigi, si era avvicinato anche al mondo del cinema, grazie all'amicizia con il pittore Friedensreich Hundertwasser e il cofondatore della Cinémathèque Française George Franju. Più avanti, dagli anni 70, diresse per il grande schermo Uno dei tre, ambientato nella Grecia dei colonnelli, Fortezze vuote: Umbria, una risposta politica alla follia,  La ragazza di via Millelire (presentato alla Mostra del cinema del 1980) e Una lepre con la faccia di bambina dedicato al disastro di Seveso. Diario di un no fu invece un'inchiesta cinematografica sul referendum sul divorzio.

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