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Morte Sergio Zavoli: i funerali venerdì a Roma, sarà sepolto a Rimini accanto a Federico Fellini

Valentina, figlia di Sergio Zavoli, rende noto che i funerali del giornalista scomparso si terranno venerdì 7 agosto nella chiesa di San Salvatore in Lauro a Roma. Poi la salma sarà trasferita a Rimini dove Zavoli sarà sepolto accanto all’amico Federico Fellini, secondo la sua volontà. Il Teatro Galli ospiterà la camera ardente.
A cura di Stefania Rocco
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I funerali di Sergio Zavoli, maestro del giornalismo morto a 96 anni mercoledì 5 agosto, saranno celebrati venerdì 7 luglio alle 10 nella chiesa di San Salvatore in Lauro a Roma. Poi, secondo la volontà espressa dal padre, la salma sarà trasferita a Rimini dove sarà tumulato. Il giornalista sarà seppellito nel cimitero monumentale e civico di Rimini, accanto all’amico Federico Fellini. La camera ardente dell’ex direttore Rai sarà aperta al Teatro Galli venerdì pomeriggio dalle 17 alle 19 e sabato dalle 10 alle 12.

Il legame con Rimini e Federico Fellini

Era stato Zavoli a parlare apertamente del forte legame con Rimini, città che lo aveva visto crescere fino al trasferimento a Roma, e con il regista de La dolce vita. “Rimini è la città degli abbandoni e dei ritorni per tutti noi che siamo un qualche modo andati all'estero” aveva dichiarato, raccontando poi il legame con Fellini:

Si è spesso favoleggiato sulle mie telefonate mattutine con Federico  ma in verità erano più sporadiche. Si infittirono dopo il mio grave incidente a Chernobyl quando i medici sovietici (l'URSS esisteva ancora) mi sottoposero a una lunghissima operazione che prese quasi nove ore di anestesia. In quello stato di incoscienza i sogni – uno in particolare che mi vedeva in un grande cronicario alle prese col direttore di un circo che mi affidava un bilanciere per attraversare in equilibrio una grande piazza – si moltiplicarono nella mia testa e nel ricordo. Tornato in Italia li raccontai a Federico e da allora ne parlavamo spesso anche perché fin da bambino io sognavo a colori e i miei genitori mi portarono perfino da un medico, per capire come mai tutti vedessero le immagini in bianco e nero e io facessi eccezione. Proprio come Fellini. Ci parlavamo spesso, questo è vero, anche perché io avevo un'ammirazione assoluta per la sua arte e la sua immaginazione. Quando mi nominarono presidente della Rai mi mandò un biglietto che dice tutto su queste nostre radici comuni amorevolmente coltivate. Scriveva: ‘HOSTA TÈ!? (te si che conti), sei diventato importante, ah davéera…' e in quelle parole c'era amicizia vera e una vena ironica che mi commosse molto.

Il ricordo della figlia Valentina Zavoli

Valentina, figlia di Sergio Zavoli, ha ricordato con discrezione il padre a poche ore dalla scomparsa: “Vorrei che fosse ricordato per quello che ha fatto e che ha tentato di fare: ha cercato di dare risposte a domande che tutti ci poniamo, di farci capire un po’ meglio la realtà. E vorrei che fosse ricordato come il galantuomo qual era”.

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