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Monica in Che Dio ci Aiuti 6, Diana Del Bufalo: “A Sanremo come co-conduttrice? Ci andrei”

È Monica in Che Dio ci Aiuti 6 ma Diana Del Bufalo è anche una delle attrici più promettenti della tv e del cinema italiano. La sua grinta e la sua ilarità l’hanno resa un personaggio amatissimo dal pubblico, che la segue costantemente anche sui social. L’attrice si è raccontata a Fanpage.it parlando non solo del suo personaggio, ma anche dei suoi progetti futuri e delle idee sul mondo che la circonda. Tra i programmi tv, vede bene Sanremo come co-conduttrice e, tra i reality, Pechino Express.
A cura di Ilaria Costabile
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Interpreta Monica Giulietti nella fiction di Rai1, Che Dio ci Aiuti, ed è tra le giovani attrici più amate e promettenti del cinema e della televisione italiana: Diana Del Bufalo è una vera forza della natura. L'abbiamo vista in vari ruoli che l'hanno portata alla notorietà, ma a parte che davanti all'obiettivo di una macchina fotografica, al quale non resiste, è una ragazza a cui non mancano grinta e determinazione. È tornata dopo un anno di assenza nella nota fiction con Elena Sofia Ricci per "non lasciare nulla in sospeso" come ha raccontato in questa intervista su Fanpage.it, dove non si è risparmiata nel parlare anche della sua visione del mondo.

Sei ancora sul set, come stanno andando le riprese, quanto ancora dureranno? 

Beh a questo punto veramente tutto può essere, non è quantificabile, perché prima andiamo in teatro, poi c’era Francesca (Chillemi) che è stata a contatto con una conduttrice che è risultata positiva, quindi lei non è venuta per fare la quarantena, ha fatto i tamponi, tutto a posto, però sai abbiamo avuto tanti rallentamenti. Purtroppo bisogna stare attenti ed essere cauti anche perché comunque noi attori lì stiamo senza mascherina e per quanto possiamo stare lontano comunque ci sono scene in cui dobbiamo stare vicini, c’è poco da fare. Noi facciamo tre tamponi a settimana, uno molecolare e due rapidi, gola e naso, quindi, siamo iper attenti.

Con la pandemia immagino sia cambiato anche il modo di stare sul set. 

Mamma mia! È stancante e abbiamo quasi più voglia di cazzeggiare sul set, ma lo sai perché? Perché si respira quest’aria un po’ pesante che hai voglia anche di alleggerire la situazione, quindi hai voglia di scherzare. A volte il regista si arrabbia, giustamente, siamo tutti giovani, siamo tutti amici ci vogliamo tutti bene, facciamo casino. Lo noto che è molto di più il casino che facciamo per alleggerire la tensione.

Dopo un anno di assenza dalla fiction, hai deciso di riprendere il ruolo di Monica. Come mai?

In realtà perché sono un po’ fan di me stessa, anche perché Che Dio ci aiuti l’ho sempre visto, quindi sono fan di quello che accade nella serie. E quindi sì, un pochino perché la storia si era conclusa male: lei aveva lasciato gli appassionati con il fatto che torna il marito, Nico stava per dichiararsi e lei invece se n’è andata. Secondo me, proprio no, non doveva finire così! Quindi anche io volevo fare in modo che questa storia potesse concludersi.

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Infatti, per chi ha conosciuto la Monica della quarta serie, quest'anno vede un personaggio che è cambiato… 

Sì è un personaggio più drammatico, ma mantiene la sua leggerezza. Sono stata contenta perché in effetti, ti dico la verità, non so piangere, non sono una di quelle attrici che a comando riesce a farlo, quindi è stato molto difficile, devo essere sincera ho avuto molte difficoltà sul set, mi sono dovuta concentrare molto, abbiamo perso un sacco di tempo, però è stata una sfida con la Diana attrice per poterlo fare. Poi oddio, il risultato? Sono abbastanza soddisfatta, potevo fare meglio, ma sai quella è sempre l’autocritica degli attori che non si piacciono mai. Però sì, è bella, mi piace questa Monica di quest’anno. Poi, lei come vedi è affetta da menopausa precoce e vuole ricorrere all’inseminazione artificiale, che poi magari per qualcuno è visto male, io non ci trovo niente di male, è una tematica molto importante, mai come adesso. E posso dirti una cosa?

Certo! 

Secondo me la fiction funziona perché vengono affrontate delle tematiche così importanti che poi si riescono a raccontare con leggerezza, perché si risolve sempre tutto e visto che il nostro pubblico è composto soprattutto, e questo l’ho potuto notare, quando mi fermano, mi fanno i complimenti per strada le persone, mi fermano soprattutto madri con figlie di 14-13 anni, perché se la guardano tutte insieme, è una serie che vede tutta la famiglia e a volte mi è stato detto "grazie a voi"…. Ed io sono stata contentissima.

New entry del cast è Pierpaolo Spollon, che interpreta Emiliano. Ci ha raccontato che nonostante siate molto simili, la sua esuberanza è come se ti sovrastasse. È vero?

(Ride) Ma no, ma poi è uscita questa notizia che noi abbiamo litigato, che siamo nemici, ma no, assolutamente no. Io scherzo sempre su questa cosa, perché praticamente quando lui arriva sul set e sono le sei di mattina, io sto ancora con un piede nel letto e l’altro che mi stanno truccando, e la sua caratteristica è proprio quella di essere esuberante. Quindi magari lui arriva e inizia a scherzare, allora io lo guardo male, come a dire “vabbè che vuoi fare lo scemo, ma sono pure le 7 di mattina”. Ma è una cosa sciocca, divertente che facciamo tra di noi. E lui mi guarda e mi dice sempre “ma perché mi guardi male, allora non mi vuoi bene”. Ma certo che ti voglio bene! E lui dice che questa sua esuberanza è talmente tanto, come dire, strabordante che io mi ridimensiono, io sono esuberante solamente nelle occasioni in cui posso esserlo, lui invece lo è sempre, infatti viene ripreso tantissimo dal regista.

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Avresti preferito Stefano De Martino? Ha recitato in un piccolo ruolo.

Ma no, ma povero Pierpaolo. Stefano carinissimo, scherza, anche lui un po’ cazzaro sul set, ma se lo può permettere, è stato lì un giorno e poi è andato via, Pierpaolo invece parecchi mesi.

A proposito di persone esuberanti, grande assente di questa stagione di Che Dio ci Aiuti è Cristiano Caccamo. La vostra amicizia che per i fan è qualcosa di più, come è nata? 

È da anni che ce lo chiedono, ma siamo solo amici. Ci siamo conosciuti sul set di CDCA 4, in realtà poi all’inizio ci ignoravamo parecchio, perché Cristiano è una di quelle persone che deve sondare un po’ il terreno, deve capire un po’ come sei, se si può fidare e poi dopo si apre un po’. Noi abbiamo iniziato così a fare due chiacchiere sul set, poi abbiamo iniziato anche ad uscire insieme, io ho conosciuto i suoi amici, lui ha conosciuto i miei e ci siamo anche molto uniti a livello di comitiva. Però noi all’inizio inizio non ci filavamo di pezza, non è stato un colpo di fulmine. C’era proprio indifferenza.

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Nella fiction Monica incontra di nuovo Nico: loro si erano amati e adesso sono amici, confidenti. A te è capitato? 

Sì, certo. Io già lo faccio. Io sono rimasta molto amica dei miei ex. A me capita, poi se dall’altra parte non è così, boh, potrebbe anche essere, ma per me non c’è mai stato nessun problema a rimanere amica dei miei ex. Ho un bel rapporto con tutti loro.

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Ti abbiamo vista a I soliti Ignoti di recente e sei stata molto brava. Ma, condurre un game show, ti ci vedresti?

Perché no! Guarda, in realtà, la conduzione è veramente molto difficile, avendola fatta e provata. Se ci fai caso non c’è una accademia per i veri conduttori, o sei molto capace a parlare, a dire le cose giuste nel momento giusto, o se non ce l’hai non è semplice farsela venire sta cosa, ci sono dei tempi in televisione. Per me non è stato così facile fare la conduzione di un programma, devo dire che ho avuto molte difficoltà, non è come a teatro che fai mesi e mesi di prova e quindi sai le cose a memoria, in tv non puoi saperle a memoria perché ti cambiano i piani da un momento all’altro, devi avere la scaletta scritta. Però, sai, forse la conduzione di un gioco è più facile, hai già tutto prestabilito.

Come periodo ci siamo, e una co-conduzione Sanremese, ti piacerebbe?

Beh, certo, come a chiunque credo. Ti ripeto essendo la conduzione una cosa un po’ così, un po’ un tabù, sarei molto spaventata. Anche perché quando ci andai, per promuovere Studio Uno, ero terrorizzata, quel palco è allucinante. Quindi andrei, ma procedendo adagio.

Se non da conduttrice, potresti andare a Sanremo da cantante, viste le tue doti canore. Che ne pensi?

Eh magari! Ma la discografia è molto difficile perché devi avere una particolarità nell’aspetto e nella voce, non è così scontato cantare bene. Le artiste, le cantanti hanno sempre qualcosa che le contraddistingue e io, nella mia normalità, ho una voce molto chiara, semplice, potrei fare musical, doppiaggi di cartoni, però non ho una voce particolare. Non mi sto svalutando, amo la mia voce, so di avere un talento, forse per una canzone, magari potrei accompagnare un artista famoso, un duetto. Io ho già scritto canzoni belle, però non sono mai uscite, le farò uscire un giorno chissà.

Quest'anno è uscito in streaming "7 ore per farti innamorare", come hai vissuto il mancato debutto in sala?

Ho rosicato un pochetto, sono sincera, è stata una cosa che un po’ ha ucciso il cinema al di là del luogo fisico, però proprio andare lì fare la conferenza stampa, fare le foto, io sono una grande egocentrica, una grande amante delle foto, quando faccio le conferenze stampa è la mia parte preferita, tante persone le detestano, invece io appena vedo l’obiettivo di una fotocamera impazzisco. Mi sta mancando anche ultimamente, ho fatto la conferenza stampa di Che Dio ci aiuti su Zoom, a casa, che tristezza. È una questione anche di contatto con le persone, io vivendo in campagna lo sento ancora di più. Però adesso, passerà tutto questo, spero che tra un annetto potremo tornare alla normalità, che riaprano i teatri soprattutto, perché poi mi metti trecento triliardi di persone in un centro commerciale e non mi apri i teatri, ma che senso ha?

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Oltre ad essere molto amata come attrice hai un grande seguito sui social, com'è il rapporto con i tuoi fan?

Bellissimo, ultimamente ricevo talmente tanti complimenti, io cerco sempre di rispondere più o meno a tutti. Ho avuto almeno 4 delle mie seguaci che mi hanno chiesto il contatto della mia psicologa, per esempio, e gliel’ho dato. E già 4 ragazze che mi seguono vanno dalla mia terapeuta e si trovano benissimo e la cosa divertente che mi ha detto la mia psicologa è stata “ma lo sai Diana che queste ragazze sono simili a te, hanno delle caratteristiche comportamentali simili alle tue” e questa è una cosa fighissima se ci pensi, perché quando segui un personaggio deve essere affine a te. Questa cosa mi ha fatto sorridere perché queste ragazze erano come me, che so, molto sincere, molto trasparenti, donne indipendenti.

Però, come ben sai, non sempre è tutto rose e fiori sui social. Ricordo un momento in cui decidesti di allontanartene.

Mi ricordo il momento del Black Lives Matters, tutta quella faccenda, io poi avevo pubblicato delle cose riguardanti la questione, invece mi hanno criticata, perché non lo facevo abbastanza, avrei dovuto indignarmi ancora di più. Io politicamente non so nulla, non posso esprimere un giudizio su qualcosa che non so, non stavo là, non posso mettermi nei panni delle persone che lo hanno fatto. Poi la mia pagina è una pagina bella di cose leggere, non parlo mai di questa roba, come vedi non parlo mai neanche del Covid. Infatti mi danno fastidio le persone che, pur non sapendo niente, magari perché hanno visto una cosa che li ha fatti arrabbiare dicono cose, ma io non posso se non so, quindi non lo faccio, punto.

Ecco, come gestisci le critiche? Immagino tu le abbia ricevute.

La critica costruttiva, il dialogo, mi piace e lo sostengo, la cattiveria gratuita la ignoro. Spesso elimino commenti che sono gratuitamente cattivi come “sei brutta”, “ammazzati”, “fai schifo” tutte queste cose che francamente non hanno nessun valore per me, sono cose dette da persone che hanno problemi e vogliono sfogare su di me, non lo so, ma quella roba là non la accetto. Ho bloccato persone che mi hanno scritto bestemmie, cose sciocche. E spesso, sai cosa? Si promuove questa uguaglianza, ma io invece non la voglio promuovere.

E cosa vorresti promuovere? 

L’uguaglianza è una grande stupidaggine secondo me, siamo diversi ed è proprio l’accettazione della diversità che deve esserci. Se ci fai caso una persona che ha un vissuto non potrebbe mai essere uguale a me, non potrebbe mai considerare un film come lo considero io, una torta come la considero io, una mamma come la considero io, quindi proprio per questo quando si vuole inculcare un’idea per forza ad una persona è una grandissima stronzata.

Hai detto che hai ricevuto tanti complimenti, il più bello che ti hanno fatto?

Una ragazza che era in ospedale, malata di tumore molto grave e mi ha detto Diana probabilmente tu sei l’unica, oddio mi viene da piangere, sei l’unica che mi fa andare avanti durante le giornate. Mi commuovo, non mi vedi ma ho gli occhi lucidi, è proprio forte, pensa che grande responsabilità ho avuto leggendo quella cosa. Io faccio la scema perché mi va e mi fa ridere, però poi ci sta una ragazza che non sta bene e io la faccio sorridere in un momento tragico della sua vita, questo è il mio obiettivo. Anche se non facessi l’attrice penso che questa cosa mi darebbe talmente tanta carica che potrei fare veramente solo questo nella vita.

Adesso una domanda un po' filosofica ma affatto scontata: sogno nel cassetto?

Sicuramente un film estero, quindi un film americano d’azione, perché mi sono sempre trovata poco atletica. Ho fatto Celebrity Hunted è vero, però lì era un reality, hanno tagliato tante cose, per scalare una montagna ci ho messo cinque ore, non ce la facevo più, cioè Cristiano ha dovuto prendere il mio zaino e anche il suo perché non ce la facevo più con la cervicale. Ma un film sarebbe veramente fico farlo, vedermi in vesti di un agente segreto.

Hai detto la parolina magica, quindi, non posso non chiedertelo: un reality lo faresti?

Oddio, beh, dipende, già il Grande Fratello non riuscirei perché non riuscirei a stare tutto il tempo con le telecamere puntate. Però forse altri sì perché no, sì potrei, anche un Pechino Express.

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