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“Mission”, il programma della discordia parte questa sera su Raiuno

Comincia finalmente questa sera “Mission – il mondo che il mondo non vuol vedere”, con la strada aperta da un mare di polemiche e da un’opinione pubblica mai divisa quanto adesso. Il Fatto: “Se questo è servizio pubblico…”, il Pd: “Chiarezza sul compenso di Albano”.
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Pronti, via. Stop alle polemiche e via al format della discordia, "Mission – il mondo che il mondo non vuole vedere" in onda stasera e domani in prima serata su Raiuno. Un programma che, proprio grazie alla battaglia di opinioni che va avanti ormai da mesi, ha potuto godere come non mai del concetto "wildeiano" del bene o male, purché se ne parli. Il programma manderà così in giro attori e personaggi del mondo dello spettacolo, nei posti più disagiati della terra. Questi gli accoppiamenti: Lorena Bianchetti e Cesare Bocci (Ecuador), Al Bano e le figlie Cristel e Romina jr (Giordania), Francesco Pannofino e Candida Morvillo (Mali) ed Emanuele Filiberto e Paola Barale (Repubblica Democratica del Congo).

Le coppie fanno discutere, personaggi che hanno sempre fatto parte di una certa tv del dolore o feste domenicali in paillette. Giancarlo Leone, direttore di Raiuno, si è già difeso più volte riferendo di aver cercato nei casting facce famigliari al pubblico, nella più ampia accezione del termine. Il programma sarà composto per il 70% dagli interventi delle coppie e per il 30% da uno studio moderato da Michele Cucuzza e Rula Jebreal. L'obiettivo e le premesse sono di raggiungere il 10% di share, scartando di lato il pericolo (reale) di dare del format un'immagine eccessivamente buonista. Intanto i deputati Pd, Michele Anzaldi, segretario della commissione di Vigilanza Rai, Luigi Bobba, componente della commissione bicamerale per l'Infanzia e l'adolescenza e Federico Gelli, componente della commissioni Affari sociali della Camera, tuonano:

Invece di polemizzare con chi legittimamente esprime dubbi sulla trasmissione, Albano faccia luce sul suo compenso per "Mission". Quanto prende? L'artista e l'azienda spieghino anche se le figlie di Albano sono a carico della Rai o del cantante stesso, perché ci sono migliaia di cittadini italiani, in particolare chi è impegnato nel volontariato, molto critici verso un programma che rischia di strumentalizzare il dolore.

Il Fatto Quotidiano è molto più caustico. Nel pezzo firmato da Elisa Finocchiaro, si commenta l'anteprima diffusa da Raiuno (caricata su Youtube e successivamente rimossa) dove Paola Barale ed Emanuele Filiberto sono in Congo:

Una tenta di cucinare dietro i suoi bizzarri e costosi occhiali tirando su il naso, l'altro si improvvisa impacciato imbianchino a nostre spese (770 euro di diaria). Non una parola sul Coltan, sulle immense risorse minerarie di quel Paese alla base di una guerra che ha causato milioni di morti, né sul dramma di chi è stato costretto ad abbandonare tutto per salvarsi la vita. Del dramma dei rifugiati credete di poter capire qualcosa guardando Paola Barale ed Emanuele Filiberto nella finta cucina di un finto campo rifugiati? Questa sarebbe l’informazione del servizio pubblico per il quale dobbiamo pagare il canone?

Stasera parte il format, dunque stop alle polemiche, come se fosse uno "stop alle telefonate". Questa sera sapremo se "Mission – il mondo che il mondo non vuole vedere" si chiama così perché è solo l'ennesimo raccapricciante volto della televisione piagnona, oppure se ha colto effettivamente nel segno.

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