Miriana Trevisan: “Ai tempi di Non è la Rai venivo assalita, mi mancava la normalità”
Miriana Trevisan ha rilasciato una lunga intervista a UnoMattina in famiglia. La showgirl ha ripercorso la sua carriera, partendo da quando era ancora una ragazzina e sognava di diventare una ballerina:
"Volevo andare a studiare nelle grandi compagnie di danza moderna a New York e a Londra. Ero partita dal mito di Heather Parisi. Poi c'era l'obiettivo italiano di andare a Fantastico, ma la Rai era molto seria e pretendeva molti anni di danza classica. Il successo mediatico e la televisione mi hanno distratta. All'inizio dissi di no per questo a Non è la Rai".
Ricorda l'esperienza nel programma Non è la Rai come "una grande fiaba":
"Allora era come entrare in una grande fiaba. I vestiti sfarzosi, potersi truccare e indossare i tacchi, un sogno che si realizzava. All'inizio ero confusa. Ero una ragazza che prendeva il pullman per andare a lavoro, poi non ho più potuto perché venivo assalita. Allora ho cominciato a prendere la bicicletta. Poi col primo stipendio mi sono presa il motorino e mi hanno buttato giù anche da lì. Ho dovuto prendere il taxi. Mi mancava andare al bar e comprare una gomma da masticare senza dovermi sistemare".
Miriana Trevisan, poi, ha riflettuto sul fatto che probabilmente non è mai riuscita a conquistare un ruolo centrale nel mondo del piccolo schermo: "Avevo un ruolo decorativo? È bello un bel quadro anche con una bella cornice. Ci sta, è una parte che completa la bellezza. L'importante è la dignità. Puoi avere un ruolo decorativo e avere una tua testa. Fare la velina è un passaggio, ma non bisogna perdere l'obiettivo vero, quello di studiare e rincorrere il proprio sogno". Oggi, ama dedicarsi alla pittura: "È un modo per comunicare. Io ho sempre avuto il bisogno di condividere insieme agli altri le mie emozioni e quindi ho cominciato questo nuovo viaggio nell'arte".