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“Mike dimenticato da Rai e Mediaset”, a 5 anni dalla morte parla la moglie Daniela

Daniela Zuccoli Bongiorno è un fiume in piena nell’intervista rilasciata a Repubblica. Lamenta il silenzio delle aziende che ha contribuito a creare, oltre che il Comune che per anni ha aiutato. Pochi a salvarsi: Renzi, Sky, Fazio, Fiorello, Scotti e pochi altri. Accusa pure Berlusconi: “Dopo la morte, non una telefonata”
A cura di Andrea Parrella
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Che Mike non fosse più al centro dei piani di Silvio Berlusconi lo si era capito dall'intervista rilasciata a Fazio poco prima della sua morte, quando con la sua solita ironia aveva raccontato di una telefonata fatta al suo amico di sempre a Natale, per gli auguri, alla quale si era sentito rispondere dalla segretaria come uno qualsiasi tra i tanti che chiedevano di parlare con l'ex premier. Poi c'era stato un discorso sentito di Berlusconi ai funerali di Mike, davanti ad un mare di gente che ricordava il conduttore scomparso a settembre di 5 anni fa. Ed ora che siamo in aria di ricorrenza, a parlare è la moglie di Bongiorno, in un'intervista fiume rilasciata a Repubblica, nella quale dimostra di essere sicura che Mike non potrà sparire dalla memoria degli italiani, per i quali  "non è solo il presentatore dei quiz, ha fatto per 60 anni la televisione, attraversando la storia del Paese, entrando nelle case per tre generazioni". Daniela aggiunge anche: "Tanti lo ricordano e ci scrivono, fa parte degli album di famiglia: “Il giorno in cui mia figlia si è fidanzata c’era Mike”, “Il giorno in cui mia nonna è morta…”. Prima che comunicare alla pancia delle persone, ha unito nord e sud. La gente correva nei cinema a vedere Lascia o raddoppia?, sa quanti televisori sono stati venduti grazie a lui? Un amico mi ha detto: “La Rai a viale Mazzini dovrebbe avere la statua di Mike invece di quella del cavallo”.  

Rai e Mediaset hanno dimenticato Mike

Eppure un motivo di risentimento lo esprime, nei confronti di quelli che avrebbero avuto il dovere di ricordarlo materialmente, da un punto di vista culturale. Insomma, in poche parole prima Rai, poi Mediaset: "Non hanno organizzato niente. Come mai la Rai, la prima azienda culturale pubblica, non ha memoria e ignora le proprie radici? Perché non gli ha mai dedicato un documentario, una fiction, un premio o una serata? Me lo chiedo". E si dà anche una risposta: "Per ragioni ideologiche. Perché curano solo i loro amici. C’è grande incompetenza da parte di chi fa televisione. Non mi stupisco che il governo decida di fare tagli in Rai, ma andrebbero cacciati gli incompetenti. Fabio Fazio da tempo ha proposto di rifare Rischiatutto , ci teneva tanto, era un modo per far rivivere Mike. Nessuno ha risposto. Fiorello era legatissimo a mio marito, ha rinunciato a una serata per offrirla alla fondazione di Mike. Uno speciale della Rai sarebbe un omaggio dovuto e anche un affare. Non costerebbe niente, gli amici verrebbero gratis". E non risparmia Mediaset, appunto, con la specifica della relazione amichevole che da sempre Mike aveva instaurato con Berlusconi, padrino di battesimo del figlio Leo: 

Qui c’è l’aggravante della mancanza di riconoscenza. Certo, l’azienda è nata grazie a Mike che l’ha fatta crescere e diventare gran- de. Solo Gerry Scotti ha fatto una raccolta fondi per la Fondazione Bongiorno e voglio ringraziare Pippo Baudo che ha fatto il testimonial, Carlo Conti e tutti quelli che si sono offerti. Ma dai vertici delle aziende che tanto hanno avuto da mio marito, niente. Invece Sky, che meno gli deve rispetto alle altre due, è stata più generosa e più attenta alla memoria. […] Silvio è desaparecido. Mike lo cercava, certo non per il lavoro. A 85 anni aveva da due mesi il contratto di Sky sulla scrivania e non lo firmava perché Silvio era il suo amico, sa, i sani principi, la correttezza… Forse la riconoscenza non fa parte del Dna di Berlusconi. Pensi che è padrino del mio figlio più piccolo, Leonardo: mai una telefonata per un compleanno o la laurea.

Le accuse al comune, l'elogio a Fazio, Fiorello e Scotti

Poi conclude la filippica con l'accusa rivolta a Pisapia, attuale sindaco di Milano che tuttavia non era in carica a Palazzo Marino quando Mike passò a miglior vita: "Mi dispiace, il sindaco Pisapia ci ha fatto perdere tempo con incontri e chiacchiere, ma ha trattato Mike come un cittadino di serie D, però il Comune di piazze e vie agli amici ne ha intitolate tante. Come famiglia abbiamo offerto di donare, anche privandocene con dispiacere, l’archivio storico di Mike, i suoi oggetti più cari: dagli sci alle sue carte. Un modo di farlo sentire vicino alle persone che gli volevano bene, tra le cose della vita quotidiana. Il Comune di Milano non ha trovato lo spazio per fare una mostra: lo vede com’è lontano il potere dalla gente comune? Eppure sarebbe carino avere un parco Mike Bongiorno o una piazza intitolata a lui. Mi hanno suggerito di fare petizioni ma non ho fatto niente". Esiste dunque qualcuno che Daniela Zuccoli salva? Sì, certamente, la riconoscenza e la volontà di ricordare di molti personaggi dello spettacolo è stata indubbia, a cominciare da Fazio, che inaugurò la statua a lui dedicata a Sanremo, certamente Fiorello, che rinunciò ad una serata per favorire la Fondazione ed è sempre stato molto legato a Mike, Gerry Scotti (che Bongiorno considerava il suo erede naturale), il quale ha favorito una raccolta fondi in suo nome, oltre che Carlo Conti. Ma a ricordarsi di lui, oltre a Sky, che ha mostrato maggiore volontà di ricordarlo pur non avendo avuto che rapporti sporadici ed embrionali col conduttore, Daniela Zuccoli ci tiene a fare un nome, quello di Matteo Renzi, legato indissolubilmente alla figura di Mike per la sua partecipazione storica a La Ruota della Fortuna:

I politici vivono in un mondo di ideologie, non sanno cosa sia la riconoscenza. L’unico è il presidente del Consiglio Renzi. Ecco, lui è uno spiraglio di speranza, nomina Mike molto spesso e lo ricorda con grande affetto e gratitudine

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