Michelle Hunziker fa un appello a Giovanna Botteri: “Un servizio dalla tua parte, che cosa ne dici?”
Michelle Hunziker ha lanciato un appello a Giovanna Botteri dopo essere stata accusata di body shaming ai danni della giornalista Rai, corrispondente dalla Cina. Michelle è finita al centro del dibattito in quanto speaker di un servizio di Striscia La Notizia in cui si attenzionava il pubblico sulle critiche piovute ogni volta che la Botteri appariva in video, perché ‘vestita sempre allo stesso modo' o priva di un'adeguata messa in piega. In più, come se non bastasse, la giornalista, accompagnata da Giorgio Gaber alla chitarra nella sua celebre canzone Shampoo, era stata lodata per la decisione di aver finalmente lavato i capelli. La conduttrice di Striscia, affidatasi in un primo momento al comunicato del programma, che difendeva a spada tratta le proprie intenzioni positive, ha rilanciato con un appello diretto:
Cara Giovanna a questo punto mi rivolgo direttamente a te perché sta succedendo un putiferio su una notizia completamente falsa. Dicono che Striscia abbia fatto un servizio per offenderti e invece noi abbiamo fatto un servizio contro i tuoi haters. Tutti parlano ma secondo me non l’hanno nemmeno visto, infatti quando farai swipe up e andrai a vederti il servizio vedrai che alla fine c’è Gerry Scotti che dice: “brava Giovanna per l’importante lavoro che fai, vai avanti così e non badare a chi va a vedere il capello”. Cioè per me più chiaro di così non si può. Guardatelo, secondo me abbiamo fatto un servizio dalla tua parte, tu che cosa ne dici? Me lo fai sapere per favore? Un bacio, grazie, ciao Giovanna.
Giovanna Botteri aveva già risposto con una lettera
Ma Giovanna Botteri non è che non aveva visto il servizio, aveva preferito non rispondere proprio. O meglio, lo aveva fatto a suo modo, con una lettera mezzo stampa, indirizzata in parte anche a Striscia La Notizia, nella quale ha espresso la volontà di soprassedere per non alimentare ‘attacchi stupidi e inconsistenti‘ e dargli, semmai, ulteriore visibilità. Leggendo le sue parole, la reazione della corrispondente Rai risulta chiara nell'intenzione di puntare a richiamare attenzione sul tema del sessismo nel mondo del lavoro, piuttosto che sulla modalità in cui è stata attaccata dai sedicenti haters, diventando protagonista di un video satirico in cui al centro sono finiti i suoi demeriti fisici piuttosto che gli indiscussi meriti professionali. Di seguito, il testo integrale della lettera di Giovanna Botteri:
Mi piacerebbe che l’intera vicenda, prescindendo completamente da me, potesse essere un momento di discussione vera, permettimi, anche aggressiva, sul rapporto con l’immagine che le giornaliste, quelle televisive soprattutto, hanno. O dovrebbero avere secondo non si sa bene chi…Qui a Pechino sono sintonizzata sulla Bbc, considerata una delle migliori e più affidabili televisioni del mondo. Le sue giornaliste sono giovani e vecchie, bianche, marroni, gialle e nere. Belle e brutte, magre o ciccione. Con le rughe, culi, nasi orecchie grossi. Ce n’è una che fa le previsioni senza una parte del braccio. E nessuno fiata, nessuno dice niente, a casa ascoltano semplicemente quello che dicono. Perché è l’unica cosa che conta, importa, e ci si aspetta da una giornalista. A me piacerebbe che noi tutte spingessimo verso un obiettivo, minimo, come questo. Per scardinare modelli stupidi, anacronistici, che non hanno più ragione di esistere. Non vorrei che un intervento sulla mia vicenda finisse per dare credibilità e serietà ad attacchi stupidi e inconsistenti che non la meritano. Invece sarei felice se fosse una scusa per discutere e far discutere su cose importanti per noi, e soprattutto per le generazioni future di donne.
La frecciatina da Fazio e il sostegno del conduttore
Inoltre, la Botteri ha chiuso la giornata di polemiche con un intervento da Fabio Fazio a Che tempo che fa, nel quale ha specificato sarcasticamente di aver indossato una giacca in suo onore, al che il conduttore le ha risposto dimostrandole pieno appoggio nella causa: "Ma tu sei sempre elegante, non è la giacca che ti fa elegante, sei tu che fai elegante la giacca".