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Michele Santoro torna in tv: “La Rai fa programmi dall’1% di ascolti e nemmeno si pone il problema”

Michele Santoro è stato ospite di Lilli Gruber ad “Otto e mezzo”, in vista della trasmissione di mercoledì sera che lo vedrà accanto ad Enrico Mentana, tornando in tv dopo due anni di assenza. Il giornalista non perde occasione per criticare la Rai, di cui è stato volto dell’informazione per anni, puntando il dito su programmi che non fanno ascolti ascolti soddisfacenti e continuano a sopravvivere in palinsesto.
A cura di Ilaria Costabile
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In prima serata mercoledì 28 aprile su La7, andrà in onda Speciale Mafia-La ricerca della verità, una trasmissione condotta da Enrico Mentana affiancato da Michele Santoro e alla quale prenderà parte anche Andrea Purgatori. Si tratta di un ritorno in tv per il conduttore di "Servizio Pubblico", che intervistato durante la puntata di Otto e mezzo da Lilli Gruber, non ha esitato ad esternare le sue opinioni in merito alla politica parlando anche del suo rapporto con la Rai.

Il ritorno in tv con Mentana

Si tratta di un ritorno in tv dopo due anni di assenza, quando Santoro presentò il documentario sulla trap, ovvero "Volare"; tre anni prima, invece, era stato al timone di "M" talk show che però non ebbe una vita televisiva particolarmente lunga. Quella di mercoledì, stando alle parole del giornalista, ospite della padrona di casa di "Otto e mezzo", sarà una trasmissione nella quale si affronteranno tematiche delicate e intricate che fanno parte della storia recente e con le quali si traccerà un percorso tra le storie di mafia più note del nostro Paese. Riapparire sullo schermo per Michele Santoro fa riaffiorare una certa nostalgia per i suoi trascorsi televisivi, come racconta a Lilli Gruber:

È ovvio che mi manca, è il mio lavoro. Mi sento ancora capace di fornire qualche contributo, ma evidentemente un personaggio come sono io, in una situazione dove il conformismo si estende ovunque come una cortina di fumo, è un po’ difficile. Delle cose le avrei da dire anche oggi.

Le critiche alla Rai

Restando in tema di televisione, il giornalista che non ha mai avuto remore nell'esternare le sue considerazioni in maniera fin troppo schietta, ha parlato anche della sua annosa esperienza in Rai. Per lungo tempo, infatti, è stato uno dei volti più noti dell'informazione e del servizio pubblico della tv pubblica, poi lasciata definitivamente nel 2011, passando a La7. Parlando apertamente, quindi, e non senza un velo di polemica il giornalista dichiara:

Ai tempi miei era di gran lunga la più forte sul piano dell’approfondimento. Andavamo in onda io, Minoli e Bruno Vespa in seconda serata e facevamo il 70% di share. Hanno smantellato tutto e adesso fanno programmi dall’1% e nemmeno si pongono più il problema.

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