Maurizio Mannoni indignato per il ritardo di Bianca Berlinguer, lo sfogo in diretta
La mezzanotte è trascorsa da dieci minuti quando Maurizio Mannoni prende la linea da Cartabianca con il suo Linea Notte. Un orario di partenza in netto ritardo rispetto alla norma, che il conduttore del programma non manca di sottolineare:
Andiamo in onda con un ingiustificabile ritardo, soprattutto per vedere i giochini di Art attack. Non capisco chi possa aver autorizzato questo sforamento e noi non siamo assolutamente d'accordo su questo. Andiamo in onda per senso di responsabilità.
Il precedente del 2017
Non si tratta del primo caso in cui Mannoni lamenta palesemente un ritardo della collega in onda in prima serata. La sua pazienza è stata messa spesso a dura prova e uno sfogo era arrivato già nel 2017 quando, dopo uno sforo della collega, il giornalista aveva aperto il programma invocando provvedimenti della rete, definendo quello di Bianca Berlinguer uno sfregio: "Naturalmente cominciamo con le dovute scuse ai nostri telespettatori, che ci attendono fino a tarda ora – aveva detto il conduttore – Cominciamo con dieci minuti di ritardo. Uno sforamento, tra l'altro, neppure giustificato da motivi giornalistici".
Cambio di programmazione per Rai3
Nel caso della puntata del 28 aprile, la responsabilità del ritardo si potrebbe imputare al cambio di programma nell'access di Rai3, a causa del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza approdato al Senato, dove è stato presentato dal premier Mario Draghi, con gli interventi che si sono allungati fino a dopo cena. La rete diretta da Franco Di Mare ha seguito il dibattito in diretta, facendo saltare eccezionalmente la messa in onda di Via dei Matti Numero 0 e Un posto al sole, oltre a provo care lo slittamento alle 21.40 dell’avvio di Cartabianca. Nonostante il ritardo, Bianca Berlinguer non pare tuttavia aver modificato la scaletta del suo programma, finendo inevitabilmente lunga rispetto ai piani della rete e provocando, di conseguenza, il ritardo della partenza del programma condotto da Maurizio Mannoni.