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Maurizio Costanzo: “Non è vero che i giovani guardano la Tv, ormai la vedono solo gli sfonda-divani”

Il conduttore si lascia andare a un commento piuttosto diretto sulla televisione contemporanea, certificandone lo stato di salute ma aggiungendo che il pubblico medio, in realtà, non abbia nulla a che fare con le fasce più giovani: “chi dice di fare una tv per giovani o è un mentecatto o è un mentitore”. Poi parla dell’era Covid in Tv, contestando l’abuso di virologi e premiando Conte.
A cura di Andrea Parrella
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Maurizio Costanzo si prepara ad un nuovo progetto in Rai, con Insonnia, programma che condurrà con Pino Strabioli prossimamente. Il conduttore ha rilasciato un'intervista a Libero nelle scorse ore in cui si è aperto su vari temi in merito ai quali l'opinione di un signore della televisione come lui, conoscitore del mezzo come pochi, conta e come. In particolare fa riflettere un'affermazione di Costanzo, che riguarda il pubblico e lo stato attuale del piccolo schermo:

La tv è in salute, ma ormai la vedono solo gli sfonda-divani, le tante coppie in pensione, dai 50 anni in su. In particolare sono donne, over 65 e laureate. Non è vero che i giovani guardano la tv… non la vedono manco morti! E chi dice di fare una tv per giovani o è un mentecatto o è un mentitore.

E Costanzo, che negli anni ha affrontato diversi generi e non ha mai avuto paletti troppo rigidi rispetto a cosa mostrare in Tv ha aggiunto: "Ho sempre detestato l'atteggiamento snob di chi non guarda la tv, disprezzandola. D'altronde, gli stessi intellettuali che la snobbavano poi mi pregavano di poter comparire nei miei programmi". Sui programmi più squisitamente popolari e meno apprezzati dalla critica aggiunge: "escludo che si tratti di un branco di imbecilli".

Snobismo che ha spesso riguardato la televisione di sua moglie, Maria De Filippi, negli anni osteggiata dalla critica: “Le prime cose che ho amato in lei sono state l’intelligenza, l’attenzione e la capacità di avvicinarsi a un mondo sconosciuto con grande curiosità. Maria è una persona che pensa e non è poco”. 

Infine un passaggio sull'era Covid guardata attraverso il tubo catodico. Costanzo ritiene, come molti, che in particolare ci sia stata una sovraesposizione dei virologi, mentre si mostra favorevole e comprensivo nei confronti del premier Conte: “È un po’ lento ma chiunque topperebbe leggendo 200 pagine di decreto in tv”.

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