Massimo Giletti: “Io sono un giornalista, qualcuno non l’aveva capito in Rai”
Massimo Giletti fa il suo esordio su La7 con "Non è L'Arena" e lo fa con un lungo monologo. Una stoccata alla Rai, azienda che lo ha cresciuto ma che sul più bello lo ha abbandonato, confermando ciò che aveva già raccontato ai nostri microfoni. Alla Rai si contesta il fatto di avergli chiuso la porta de "L'Arena" e la possibilità di fare il giornalista per il servizio pubblico.
Il monologo di Massimo Giletti
Quando mi dissero che volevano chiudere "L'Arena", io non ho potuto fare altro che sbattere la porta e andare via. Sbattere quella porta mi ha fatto chiudere tante opportunità ed ho riavvolto tutto quello che avevo vissuto all'interno di un'azienda che amavo. Ho incontrato in quegli attivi, gli sguardi di tante persone. Ho pensato agli amici, ne cito due: Lamberto Sposini e Fabrizio Frizzi. Ho pensato, per paradosso, quando da ragazzo salivo quelle scale e avevo tanti sogni. Giovanni Minoli mi permise di realizzare quel sogno, ecco perché dirò sempre grazie a quell'azienda. Sono uscito uomo da quell'azienda e giornalista. Giornalista. Forse qualcuno non l'aveva capito. Io sono convinto di una cosa che in fondo al tunnel c'è sempre una luce.
Il messaggio di Rosario Fiorello
Anche Rosario Fiorello si schiera in favore di Massimo Giletti e lo fa con una clip delle sue, una sorta di riapertura dell'Edicola. Nel video, il mattatore catanese fa il suo in bocca al lupo all'amico conduttore.
La Rai non ha capito, non ti ha capito. Meno male che quel volpone di Cairo ha capito le tue qualità e le ha messe a servizio di questa rete, La7. Quindi in bocca al lupo dal tuo amico Rosario Fiorello.