Maria Vera Ratti, Enrica de il Commissario Ricciardi: “Il suo è un amore vero, alla fine vincerà”
La quarta puntata de Il commissario Ricciardi, "Il giorno dei morti", vede il commissario Ricciardi al centro di una contesa d'amore. Maria Vera Ratti è l'attrice che interpreta il personaggio di Enrica Colombo, la timida ragazza della finestra di fronte che corrisponde con il commissario un amore sincero e platonico, che inizia piano piano a concretizzarsi. Napoletana, classe 1994, l'attrice si racconta a Fanpage.it: "Finalmente Enrica comincia a sentire di essere ricambiata dal commissario". Fino al colpo di scena finale: "Si allontanano nuovamente, lei prende una decisione un po' folle". Sul successo della serie: "Rispetto a Mina Settembre, questa è una serie più di ampio respiro. Ha altri obiettivi. Non era scontato che il pubblico ci seguisse con grandi numeri".
Alla quarta puntata, la serie tv è una certezza per Rai1. Ti aspettavi questo successo?
Ci speravo tanto per l’impegno che tutti hanno messo in questo progetto: il regista, la troupe, il cast. Ho visto fare cose davvero incredibili. Era impegnativo: una serie in costume, ricca di dettagli e visto questo impegno, speravo che tutto venisse ripagato da grandi ascolti. Sono molto contenta.
Maurizio de Giovanni ha ringraziato pubblicamente Alessandro D'Alatri per "la tenerezza" e "il rispetto" riservato al suo testo.
Sì, era la trasposizione della sua prima opera e, forse, ci teneva un po' di più. Evidentemente è stato sollevato perché, oltre ogni oggettività del buon lavoro che è stato fatto, questa serie anche rispetto a Mina Settembre o rispetto ai Bastardi (di Pizzofalcone, ndr), forse è più di ampio respiro. Ha altri obiettivi e non rende le cose in maniera esplicita. Quindi non era per niente scontato che il pubblico ci seguisse.
Il commissario Ricciardi è un uomo pieno di tormenti. Tu sei la donna che lui idealizza e che forse può dargli la pace. Come si mette in scena questo sentimento?
Mi sono agganciata ai libri, ma anche al mio modo di essere che ha fatto da ponte. Così sono arrivata al personaggio di Enrica. Lei è domestica, serena, tranquilla. Una ragazza giovane, per quanto avere 24 anni negli anni ’30 era un po’ diverso. Nel caso di Enrica c’è un mondo fuori di cui lei non ha fatto esperienza e una bolla familiare e domestica dove cerca la sua realizzazione. Questa sua serenità, questa sua naturalezza, fanno in modo che non sappia gestire il sentimento nei confronti del commissario Ricciardi.
Dalla quarta puntata, la storia tra i due fa un piccolo passo avanti: inizia un rapporto epistolare.
Finalmente Enrica, dopo aver osservato Ricciardi per tutto tempo, riesce ad avere una certezza da parte sua. Comincia a sentire di essere ricambiata, comincia a sentire che il sentimento è reciproco perché lui dà risposte più tangibili. Poi si avvicina a Tata Rosa (Nunzia Schiano, ndr) che le apre un mondo, le sembra di entrare nella vita di lui, la fa sentire protetta, accettata, le conferma le sue speranze. Poi, vabbè…finisce come finisce…
Eh già, succede l'impensabile: il "voto".
Sì e finiscono per allontanarsi nuovamente. Lei prende questa decisione, in linea con la sua età in quell’epoca. Poi lei, nella sua naturalezza, ogni tanto fa queste cose folli e di fronte alla disperazione ha reagito così.
Torniamo al dietro le quinte. Ho l'impressione che tutto il cast sia stato scelto seguendo una cifra, un tratto distintivo che in qualche modo lega tutti. Condividi questa impressione?
C’è stata questa atmosfera dove ci si è sentiti per niente soli anche fuori dal set. Andavamo a mangiare insieme, stavamo sempre insieme anche nei momenti di attesa. Ci sono stati diversi episodi dove siamo stati comunità. In genere, è diverso. Si lavora in solitudine. Forse è perché Massimo de Matteo, Susy Del Giudice, lo stesso Lino Guanciale, vengono tutti dal teatro. Questo sentimento lo hanno certamente portato da lì.
Tu sei napoletana, ma una napoletana che ama conoscere e viaggiare direbbe Troisi: leggo che la tua istruzione è stata completata in Germania mentre per la tua formazione attoriale hai scelto il Centro Sperimentale di Roma.
Ho vissuto 18 anni a Napoli ed è una città che ho amato con tutto il cuore e alla quale sono stata anche insofferente. Volevo andare a vivere da sola, ma mi rimane dentro per sempre. Mi ha dato grande libertà sia andare via, sia sapere di poterci tornare. A me piace la vita della valigia dell’attore, non disfare mai le valigie, ne ho adesso due piene. Però, Napoli è una città dalla quale non puoi allontanarti completamente. Ci sono cose, nel bene e nel male, che mi porto sempre dietro.
Però, proviamo a tranquillizzare chi non ha letto i libri, questo amore con Ricciardi scoppia? Riuscirete a concludere?
Si conclude, si conclude. Alla fine vincerà, ma visti i tempi che hanno Enrica e il commissario Ricciardi, probabilmente bisognerà aspettare almeno la seconda stagione!