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Maria Latella e l’intervista che ci ha ilLusi

La giornalista dedica la sua Intervista di SkyTG24 al senatore Luigi Lusi, ex tesoriere della Margherita, a breve distanza dal voto del senato sul suo eventuale arresto. Un’intervista che i due vorrebbero indirizzare su strade diverse e che, per questo, finisce per risultare incompleta.
A cura di Andrea Parrella
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Per SkyTg24, Maria Latella ha dedicato la sua intervista di ieri a Luigi Lusi, celeberrimo ex tesoriere della Margherita giunto in studio in sobria camicia domenicale, già spuntata sul collo, già predisposto, almeno in senso estetico, a mise meno esigenti che potrebbero attenderlo prossimamente, qualora il senato dovesse confermare il sì della giunta al suo arresto. Sono queste le scelte formali che ci appassionano, a quanto pare basta guardarlo così Lusi che già ti sembra più innocente, più vittima di ciò che è accaduto.

Dall'intervista non filtrano che dubbi, soprattutto incomprensioni su alcune dinamiche specifiche che, a detta del sedicente innocente Luigi Lusi, tenderebbero ad essere tralasciate ai fini di perorare la sua totale colpevolezza. Maria Latella ha provato a toccare Lusi nel suo lato emotivo, principiando nel chiedere cosa fosse scattato nella sua testa tanto da fargli prendere quella "montagna di soldi" ( l'ha detto più o meno nove volte), se credesse davvero di poter passare inosservato. Ha cercato la via intimista trovandosi di fronte un Lusi pragmatico, sorprendentemente politico, in vena di una sana intervista da senatore. Ma era il momento più sbagliato per farla. Pur abusando del verbo afferire (ndr), si è comunque difeso, evitando la deriva verso la quale la Latella volesse indirizzarlo. Ha dato risposte parziali a domande parzialmente approfondite.

Due sono stati i punti focali dell'incontro. Lusi ha dichiaratamente lasciato ad intendere che il problema principale della questione verificatasi sia stato il rapporto totalmente fiduciario stabilito con il partito, basato su accordi tra i membri ed il tesoriere che fossero esclusivamente verbali: si è detto solo a voce come spendere i soldi, senza attestarlo. E' l'errore che più si recrimina. Potrebbe essere una buona pista, che Maria Latella segue fino a farci spiegare la dinamica malata delle spese dei partiti, dove una buona percentuale delle uscite non corrisponde ad una prestazione ricevuta, ad un ritorno effettivo. Giunti a questo punto Maria Latella chiede una prima volta di fare chiarezza, di fare esempi, di specificare. Riceve una risposta egualmente evasiva, parafrasi di ciò che era già stato detto, ma non più esplicativa. Solo che questa volta la Latella si arresta dicendo che era tutto chiaro, lasciandoci l'illusione d'aver capito, la certezza che abbia capito solo lei.

E' palese, durante l'intera intervista, che Lusi si precluda di dire qualcosa che ci sarebbe da dire. Non si crede ciò solo riferendosi banalmente all'intervista rubata da Servizio Pubblico in cui disse che con alcune sue dichiarazioni il centro sinistra sarebbe saltato, ma soprattutto in relazione alla sua espressione chiaramente reticente, le sue parole di circostanza sul sano agire di governo, parlamento e senato (guarda caso alla vigilia del voto sul suo arresto). Insomma, c'è del non detto che Lusi non può dire, che i telespettatori, i cittadini, non sapevano e non sanno ancora. Dall'intervista esclusiva di ieri si è capito qualcosa, specie s'è confermato che Lusi non abbia fatto tutto da solo. Non s'è annullata la sua colpevolezza agli occhi del popolo, è stata solo redistribuita, in proporzioni diverse, oltre che a lui ai membri del partito beneficiari del danaro che Lusi dice di aver distribuito. Se solo Maria Latella non si fosse fermata su quel "sembra tutto chiaro"…

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