76 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Marco Liorni su Reazione a catena: “Un show su giovani normali, non gli aggressivi dei social”

“C’era una forte pressione per gli ascolti, in una fascia strategica come il preserale, ma la mia regola è dare il meglio”. Così Liorni commenta il successo dell’edizione di Reazione a catena appena conclusasi. Per lui, il programma è “un’occasione per proporre storie di giovani ‘normali’ e non degli esibizionisti dei social”.
A cura di Valeria Morini
76 CONDIVISIONI
Immagine

Si è conclusa la felice avventura di Marco Liorni a Reazione a catena, che ha terminato la stagione 2019 il 24 settembre, per lasciare il testimone a L'Eredità di Flavio Insinna. Intervistato dall'Ansa, il conduttore ha tracciato in bilancio della sua prima edizione al timone del quiz show di Rai1, chiusasi con la finalissima che ha decretato la vittoria dei super campioni I tre di denari su I tre Forcellini (i vincitori stagionali).

Mi sono divertito a giocare, anche da conduttore. E ho sempre invitato i concorrenti a far viaggiare la mente: aiuta a sentirsi liberi e felici. Anch'io mi sono ‘liberato' mettendomi alla prova con loro. Per la prima volta mi sono misurato con un game, che per la prima volta per tutta l'estate si è scontrato con un quiz consolidato come Caduta libera di Gerry Scotti, rafforzato dalla presenza di un supercampione fino a luglio (il riferimento è a Nicolò Scalfi, ndr).

Gli ascolti di Reazione a catena

Il risultato è un'ottima media di ascolti per Reazione a catena: oltre 2,7 milioni di telespettatori con il 21,5% di share (più forte di Caduta libera per il 90%). Il record stagionale è stato raggiunto nell'ultima puntata, con 2.822.000 spettatori e il 22,2% nella prima parte e 4.607.000 e il 25,7% nella seconda. Liorni spiega che il successo è "frutto di un grande lavoro di squadra", continua Liorni: "Certo, c'era una forte pressione per gli ascolti, in una fascia strategica come il preserale, ma alla fine la mia regola resta sempre la stessa: dare il meglio in quello che si è chiamati a fare". Il conduttore loda il programma come "un'occasione per proporre storie di giovani ‘normali', che non fanno notizia o magari lavorano per mantenersi all'università. Vicende semplici, pulite, positive, che permettono di uscire dalla logica dei social dove spesso a emergere sono i più aggressivi o i più esibizionisti".

Marco Liorni continua a Italia Sì

All'Ansa, Liorni ha evitato la domanda sull'addio a La vita in diretta, parlando però dell'altro programma che continuerà a vederlo protagonista: Italia sì, uno show che si sente "cucito addosso" e che quest'anno ha un'impostazione "più leggera": "Dall'altra parte c'è la corazzata di Verissimo, ma loro puntano soprattutto sui vip, il nostro taglio è completamente diverso". Al centro, "vicende di resilienza, coraggio, positività". Per questo, ha voluto fortemente la presenza  presenza fissa in studio di Manuel Bortuzzo, il nuotatore rimasto paralizzato dopo essere stato aggredito a colpi d'arma da fuoco.

Manuel è un esempio pazzesco, per il modo in cui ha reagito a quello che gli è successo. Se per le vittime della strada è previsto un risarcimento statale, ragazzi come Manuel hanno diritto all'assegno di accompagnamento e alla copertura di una parte delle cure, che sono molto costose. Ma non basta: ecco, vogliamo essergli vicini anche in questo senso, sollevando questo tema.

Il saluto di Marco Liorni su Instagram

Su Instagram, Liorni ha pubblicato un lungo post in cui ringrazia la Rai e tutta la squadra degli studi di Napoli, dove Reazione a catena viene registrato:

Tonino Quinti, capoautore, Claudia De Toma, regista, e io, conduttore. L’indimenticabile estate del 2019. Grazie a tutti voi per esserci stati, per aver avuto pazienza e poi per esservi entusiasmati con noi in questo gioco bellissimo che è Reazione a Catena. Grazie a tutti, grazie, in ordine sparso: alla formidabile squadra del tv2 di Napoli, a Luca, a Ciro, alla squadra degli autori, alla redazione, alla produzione guidata dalla fantastica Nadia Fede, al capostruttura Adriano De Maio, a curatori, al casting! a coordinatori, montatori e altri ‘angeli custodi’, Susanna, Elena, che hanno fatto un lavoro di una attenzione e di un rispetto esemplari, alle costumiste, sarte, ai parrucchieri, soprattutto Giuseppe, ai truccatori, soprattutto Tiziana. Al centro di produzione di Napoli, ai baristi del bar e al loro meraviglioso caffè. Grazie all’ufficio stampa, a chi si è occupato del web. Alla mensa della Rai, ai tassisti e driver, al pubblico in studio – di una sensibilità rara – e a chi lo ha guidato con professionalità, e grazie ai concorrenti, ne abbiamo avuti di meravigliosi. Grazie di cuore a chi mi ha voluto nel programma, a iniziare dalla dirigenza Rai e soprattutto a Teresa De Santis. Grazie a Gina Cilia, sempre. Spero di non aver dimenticato nessuno. Ciao.

76 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views