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Marco D’Amore, Napoli e la “pucundria”: “Le radici e l’amore sono tutto ciò che serve per vivere”

Marco D’Amore ha dato il via alla seconda puntata de La musica che gira intorno. L’attore, nel suo monologo, ha parlato di quel sentimento che i napoletani chiamano “a pucundria”: “Un piccolo malessere doloroso, ma piacevole al tempo stesso, uno struggimento verso qualcosa di irraggiungibile”. Poi ha parlato dell’amore e dell’importanza delle radici.
A cura di Daniela Seclì
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Marco D'Amore è stato l'ospite che ha dato il via alla seconda puntata de La musica che gira intorno. Lo show di Fiorella Mannoia si è aperto con il monologo dell'attore che ha parlato del significato del termine napoletano "pucundria" e dell'amore universale, non solo nel senso romantico del termine ma inteso come quella forza che abbatte muri e barriere, che spinge a voler conoscere veramente l'altro. D'Amore, inoltre, ha rimarcato il profondo rispetto che ha per le sue radici. Nonostante il lavoro lo porti a viaggiare tanto, il suo cuore è ben ancorato a Napoli.

Il monologo di Marco D'Amore a La musica che gira intorno

"Io sono meridionale, passionale, orgogliosamente meridionale. Giramondo per vocazione, per necessità ma con le mie radici profondamente radicate nel mio Sud. Le radici sono importanti. Tiziano Terzani diceva: ‘Non guardare l'albero, sotto terra ce n'è un altro molto più profondo'. Napoli per me è una radice e le radici sono come delle bussole. Indicano cosa ti serve per vivere. E cosa serve per vivere? Una cosa sola. L'amore. Non sto pensando solo all'amore tra due persone, ma a quel sentimento eccessivo, spropositato che però ti fa conoscere l'altro e ti fa abbattere ogni tipo di muro, ogni barriera e quando questo amore non c'è si soffre. I portoghesi chiamano questo sentimento con un termine preciso, saudade. La malinconia per qualcosa che si è vissuto, che si è perso, uno struggimento, la tristezza di un ricordo felice che è andato via. Pure noi napoletani abbiamo una parola precisa che corrisponde a pucundria".

Cos'è la pucundria

"Un piccolo malessere doloroso, ma piacevole al tempo stesso, uno struggimento verso qualcosa di irraggiungibile. Un perenne sentimento di incompletezza verso ciò che ci circonda. Questa pucundria la puoi avere per tante cose, per qualcosa che non c'è più, per la mancanza di un amore impossibile, per un sogno svanito. Noi siamo fatti di sogni. Quando senti questa mancanza. Quando la pucundria te scoppia mpietto, devi urlare e devi dire che questo amore se non c'è io lo voglio, lo pretendo e lo grido, vorrei che fosse come un'onda, vorrei che travolgesse tutto e vorrei che tutti noi ci nuotassimo in questo mare d'amore, tanto che ne vorrei un'overdose, un'overdose d'amore".

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