Marco Columbro: “Dopo la malattia per la tv sono morto, nessuno mi chiama da 15 anni”
Nel dicembre 2001, un aneurisma cerebrale lo colpì mentre si trovava in visita in un monastero tibetano di Graglia, in Piemonte. Un episodio che ha cambiato per sempre la sua vita e che oggi Marco Columbro ricorda a quindici anni di distanza in un'intervista a Repubblica. Sopravvisse a un mese di coma e si riprese completamente ma, dopo un breve ritorno in tv (a "Paperissima" e a "Scommettiamo che"), ha praticamente lasciato il lavoro di presentatore sul piccolo schermo, riducendo la sua presenza a qualche apparizioni speciale e alcuni impegni su reti minori.
Sono stato in coma 25 giorni, ricordo che sono svenuto in albergo e mi sono svegliato dopo un mese in sedia a rotelle in un centro di riabilitazione. Uscire dal coma è stata una rinascita, devi riapprendere le cose che sembravano acquisite. Dopo la malattia per la televisione sono morto. Mi sono dedicato al teatro, della mia azienda di biologico e del mio resort in Toscana.
Dimenticato dalla tv contemporanea, Columbro ricorda la sua carriera straordinaria. Iniziò nel 1981 come semplice doppiatore del pupazzo Five, per poi sfondare e imporsi come uno dei volti più richiesti e premiati:
Ho vinto 13 Telegatti, sono passato da un giorno all'altro dall'essere un emerito sconosciuto ad avere l'ufficio stampa di Canale 5 che mi telefonava che mi diceva ‘Hai tre giornalisti che domani vengono a casa tua, poi hai un servizio fotografico da fare". Come un'onda che ti travolge e inizialmente ti monti la testa. Ho avuto come maestro Dario Fo, ho lavorato con lui e Franca Rame, ma non ho tradito il teatro perché con quello non vivevo.
"Lorella Cuccarini? Mi massacrava con il ballo"
Columbo racconta anche un simpatico aneddoto su Lorella Cuccarini, con cui ha avuto un lungo sodalizio artistico in programmi Mediaset come "Paperissima", "Buona domenica" e "Trenta ore per la vita", fino a una poco fortunata edizione Rai di "Scommettiamo che…?" nel 2003, che è stato l'ultimo programma da lui condotto.
Iniziai una trasmissione con lei, voleva che ballassi ma non ero capace. Disse: ‘Non ti preoccupare'. Beh Lorella mi massacrava, otto ore in sala prove. Da lì nacque il nostro sodalizio, ci siamo divertiti molto e Antonio Ricci decise di fare ‘Paperissima'.
Negli ultimi anni, c'è stato solo qualche ritorno sporadico, come quello a "Paperissima" nel 2013 o a "Si può fare" l'anno dopo. L'affetto del pubblico, però, non è mai venuto meno:
La gente ancora mi ferma quando mi incontro e mi dice: ‘Signor Columbro come sta? L'ho vista in televisione'. E io rispondo: ‘Ma cosa fuma? Sono 15 anni che non vado in tv'. Questo affetto che il pubblico ancora mi dona è una cosa che da una parte mi stupisce e dall'altro mi fa un gran piacere.