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Magalli ex compagno di classe di Mario Draghi, il conduttore mostra le foto del liceo

Mario Draghi ha ricevuto da Sergio Mattarella un mandato esplorativo per formare un governo tecnico. Magalli, che in passato aveva raccontato di essere stato compagno di classe di Draghi al liceo, ha tirato fuori le foto d’epoca in bianco e nero, pubblicandole su Facebook: “faccio a Mario gli auguri  più affettuosi, pur consapevole che proveranno tutti a fargli lo sgambetto. Poveri noi”.
A cura di Andrea Parrella
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È ufficiale, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha dato a Mario Draghi mandato esplorativo per formare un governo tecnico da lui guidato. Come era preventivabile, immediata è stata la reazione di interesse per la persona di Draghi, alla ricerca di elementi di umanità che lo rendano accattivante e idoneo all'empatia che il cittadino deve trovare in un governante.

Ed ecco che è immediatamente riemersol'aneddoto di Giancarlo Magalli, il conduttore televisivo che tempo fa aveva raccontato di essere stato compagno di classe di Mario Draghi quando entrambi erano ragazzini. Così a un paio d'ore dall'ufficialità del mandato esplorativo a Draghi e dopo che quest'ultimo ha annunciato di accettare, è arrivato puntuale il post Facebook di Magalli con le foto di scuola in bianco e nero: "Da quando si è saputo dell’incarico a Mario Draghi sono letteralmente sommerso da telefonate di giornalisti che mi chiedono commenti e foto d’epoca. Non ho accontentato nessuno di loro, ma voglio far sorridere voi e vi allego due foto, una mia ed una di Mario, all’epoca della scuola e l’annuario con l’elenco dei componenti la classe. Detto ciò faccio a Mario gli auguri  più affettuosi, pur consapevole che proveranno tutti a fargli lo sgambetto. Poveri noi".

La storia di Draghi, l'uomo che ha "salvato" l'euro

Quella di Mario Draghi è una figura di enorme spessore per gli eventi e le decisioni che hanno caratterizzato il suo passato recente alla guida della Banca Centrale Europea. A lui viene attribuito il merito, senza mezzi termini, di aver salvato l'euro nel bel mezzo della crisi del debito. Lo ha fatto accompagnando la sua azione di presidente con un discorso che resta tra i più significativi della storia recente, con tre semplici parole: "whatever it takes". Costi quel che costi – aveva detto Draghi a Londra nel 2012 – la Bce salverà l'euro. E in effetti così è stato. "C'è un messaggio che voglio darvi oggi: durante il nostro mandato la Banca centrale europea è pronta a fare tutto il necessario per salvare l'euro. E credetemi, sarà sufficiente":

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