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Giancarlo Magalli per l’ex compagno di classe Mario Draghi: “Ottimo Presidente della Repubblica”

Giancarlo Magalli ha dato il suo endorsement a Mario Draghi come Presidente della Repubblica dopo Mattarella. Il conduttore televisivo, che dell’attuale Presidente della Banca centrale europea è stato compagno di classe per due anni, ha voluto dire la sua, spiegando che sarebbe perfetto per quella carica.
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Giancarlo Magalli ha dato il suo endorsement a Mario Draghi come Presidente della Repubblica dopo Mattarella. Il conduttore televisivo, che dell'attuale Presidente della Banca centrale europea è stato compagno di classe per due anni, ha voluto dire la sua, spiegando all'Adnkronos che vedrebbe bene l'ex Ministro come Presidente della Repubblica. Da tempo Draghi è uno degli uomini più potenti al mondo, tra i 20, per esempio, nella classifica stilata da Forbes nel 2018, e da tempo si attende di capire quale sarà la scelta dell'economista dopo la fine del suo mandato come Presidente. Dall'1 novembre, infatti, sarà sostituito alla banca Centrale Europea dalla francese Christine Lagarde.

Draghi è una persona perbene

"Credo che Mario Draghi sarebbe un ottimo Presidente della Repubblica. È una persona perbene, intelligente, preparata con un grande senso dello Stato" ha detto il conduttore che, però, si augura che ciò non accada: "ha avuto dei risultati straordinari e tutti lo stimano e apprezzano. Se si godesse la famiglia farebbe bene. E se invece volesse fare il Presidente sarebbe peggio per lui" ha scherzato, sottolineando come, però, sarebbe un'ottima alternativa in vista del post Mattarella: "Sarebbe il primo Presidente della Repubblica a conoscere lo Stato senza provenire dalle sue viscere. Il che non sarebbe male".

Magalli e Draghi compagni di classe

Magalli ha ricordato anche gli anni che hanno trascorso assieme tra i banchi del liceo Massimo di Roma: "Sono stato – ricorda Magalli – due anni in classe con Mario, in quinto ginnasio e in primo liceo al Massimo. Con noi c'erano Montezemolo, De Gennaro e Abete. Mario era simpatico, molto ironico, tranquillo, non faceva confusione ma apprezzava chi la sapeva fare bene. Mi faceva simpatia anche perché era riservato ma aperto alla battuta e al divertimento" ha detto, prima di specificare che dopo la sua bocciatura scelse di cambiare scuola, passando da Draghi a De Sica e Carlo Verdone.

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