Ma Amici 12 dove vuole andare a parare?
Talent show o contenitore d'intrattenimento per famiglie? Oppure tutti e due? Oppure una forma altra? Dopo la terza puntata di Amici 12, terminata con l'eliminazione di Angela e di Emanuele Corvaglia, con le lacrime di Maria in bella vista a fare da perfetto gancio per i telespettatori, si resta, da spettatore neutro, frastornati, confusi e, a tratti, delusi. La formula è ormai nota: puntata registrata, presenza del superospite, presenza dell'intrattenitore, tre giudici, due coach, i professori che prendono parola solo per la proposta di eliminazione, niente televoto. Succede quindi, per assurdo, che tutti questi fattori insieme, danno più l'impressione di un intruglio uscito dal calderone della strega Amelia, piuttosto che quello di un succulente minestrone tirato fuori dalle pentole di Rémy il topo.
La presenza di Al Pacino avrebbe dovuto ripagare, da sola, l'attesa. Ma, come già capitato per Harrison Ford e Michael Douglas, l'arrivo del superospite straniero è fuori contesto, condito delle solite parole di circostanza (ma del resto, cosa dovrebbero mai dire se non le solite "c'è qualcosa dentro di te, sei nata per fare questo", yeah, right!) piuttosto che dare peso e sostanza alla propria figura su quella poltrona. Figura che finisce quasi con l'appiattirsi a quella, non me ne vogliano, dei tre giudici istituzionali. Gabry Ponte è sempre più una versione di Morgan al netto delle droghe, Sabrina Ferilli recita il vecchio ruolo della donna ruspante e Luca Argentero se lo è detto da solo ieri sera che "non so cosa ci faccio qui".
Il dualismo dei coach comincia a farsi sempre più evidente. Tra i due, però, c'è una differenza anagrafica che fa volume: Miguel Bosé, vecchia volpe, più abituato a fare spettacolo rispetto a Emma che, nonostante sia amata praticamente da tutto il target della trasmissione, resta "una di loro" messa lì a fare la coach. Le lacrime finali per il rifiuto di Emanuele a cantare l'inedito ne sono la prova e, in quel momento, è venuto naturale pensare al suo diretto corrispettivo, che è Noemi. Tra le due passa lo spessore che c'è tra un laureato online e uno studente di Harvard, viene quindi naturale concludere che Amici, per quanto resti altissimo negli ascolti, si trova, sotto il piano della concretezza e della proposta dei contenuti, molte spanne sotto i suoi competitor.