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Luca Telese: tv come spot al giornale, o il giornale per fare tanta tv?

Il direttore del neonato giornale Pubblico, Luca Telese, da più di un mese fa gli straordinari per essere in ogni ovunque televisivo, ai limiti con l’ubiquità. E’ una spinta pubblicitaria, o sano egocentrismo?
A cura di Andrea Parrella
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Una presenza ricorrente alberga e bazzica, con insistenza, presso i più svariati studi dei talk show politici del panorama televisivo, salvo Mediaset, che quasi non ce l'ha più un talk show politico (salvo quel Quinta Colonna trasferito su Rete 4). Inoltre, al sabato e alla domenica, conduce, sottobraccio con un collega di fazione opposta, un programma di un'ora e passa a puntata. Si dà il caso che da un mese a questa parte abbia battezzato la stampa di un nuovo giornale cartaceo (che di questi tempi ci vuole fegato, visto che chiude pure il Newsweek) dopo averlo annunciato da svariati mesi.

Il Telese Ubiquo – Se da questo fantastico e desueto giochino dell'identikit qualcuno abbia pensato a John Lennon: peccato, ci sei andato vicino, riprova la prossima volta! Trattasi, al contrario, di Luca Telese, disertore dalle fila de Il Fatto Quotidiano e direttore di Pubblico Giornale, l'ultima e più animata novità del panorama editoriale italiano. Ed è proprio vero che dal debutto della sua creatura ha dato il via ad un'intelligente campagna di presenzialismo sfrenato nei salotti di discussione più in e rinomati della nostra tv. Ed è pure andato ben oltre quella solidarietà contrattuale che forse impongono a La7 dove, per tirare un po' la cinghia, si chiede a chi ci lavori di essere ospite nei programmi dei condivisori di stessa sorte.

Gli scoop in diretta – Il Nostro è proprio ovunque, senza filtro di rete o format, ed in quantità massiccia, capace di distribuirsi intelligentemente gli scoop cui assiste in diretta sul proprio giornale. Accadde alla prima puntata dell'ultima edizione di PiazzaPulita, con Pubblico che misteriosamente in anticipo si ritrovò ad avere online la notizia delle dichiarazioni scottanti di Giovanni Favia sull'assenza di democrazia interna al Movimento Cinque Stella. Successe parimenti a Porta a Porta nel caso di Vittorio Feltri che dichiarò, in merito alla vicenda Sallusti, l'identità di quello pseudonimo che aveva scritto la falsa notizia in prima pagina, spianando al direttore di Libero l'assurda strada per il carcere.

InOgniddòve sia plausibile – E quindi ci troviamo lui, in posa felina difficilmente confondibile, mano che tira indietro i capelli, lui che comunque sta bene dovunque lo metti, visto che Telese le cose da dire ce le ha. Questo per avvalorare l'entità esclusivamente suggestiva di questo scritto, che più che accusa è banale constatazione, come a fare la conta, uno più uno più uno più… E' solo che forse ci si perde qualche passaggio a tirare le somme di questa addizione. Ad un aspirante giornalista, oppure ad un comune mortale (quindi anche un giornalista) sorge spontanea una domanda capziosa, un dubbio Telesico: mi si nota di più se vado in Tv fino alla nausea per dare visibilità al mio giornale nascituro, oppure se fondo un giornale per andare insistentemente in Tv a sfogare il mio divismo sfrenato?

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