Luca Guadagnino: “Trump come Berlusconi, un capitolo triste nella storia degli Stati Uniti”
Sarà un intreccio tra Italia e America quello che farà da sfondo alla prima serie TV diretta da Luca Guadagnino, un progetto Sky-HBO prodotto da The Apartment e Wildside dal titolo We Are Who We Ar, che qui in Italia vedremo a ottobre 2020, proprio su Sky. Composta da otto episodi, i protagonisti sono due adolescenti americani, una storia di formazione che mette al centro l'amicizia, i primi amori e quel groviglio di misteri chiamato adolescenza.
La trama di We are who we are
La serie è ambientata in Veneto, dove il quattordicenne newyorkese timido e introverso Fraser (Jack Dylan Grazer) si trasferisce con la madre Sarah (Chloë Sevigny) e la compagna Maggie (Alice Braga), entrambe in servizio nell'esercito statunitense. Tom Mercier è Jonathan, un assistente di Sarah. Nella base militare veneta Fraser trova Caitlin (Jordan Kristine Seamón) adolescente apparentemente spavalda e sicura di sé che vive da anni con la sua famiglia nella base e parla italiano.
L'intervista di Guadagnino a Variety
In un'intervista rilasciata a Variety, Guadagnino ha spiegato l'intento del suo progetto, che ricorderà naturalmente le esperienze di Call me by your name, il suo successo in cui veniva riproposto quell'intreccio tra America e Italia che è stato, in sostanza, leitmotiv della sua vita. "Sono molto interessato ai comportamenti di questi personaggi", ha spiegato il regista e showrunner della serie, che racconta il senso della scelta di ambientare la serie in una base militare: "Ho pensato di portare la narrazione in una micro-America che rappresentasse una parte per il tutto. Ho proposto il mondo militare pensando che, come detto a Lorenzo Mieli, se dovesse andare bene la prossima volta potremmo portare il racconto in un'altra base. Potrebbe essere ovunque, in Giappone come in Africa".
La serie è ambientata nel 2016, durante il periodo delle presidenziali americane che hanno portato all'elezione di Donald Trump: "Gli effetti delle elezioni del 2016 si avvertono oggi – spiega Guadagnino – Il passaggio dalla presidenza di Obama a quella di Trump ha scosso il mondo, è qualcosa che la gente non ha visto arrivare e con cui sta ancora facendo i conti. Va detto che, così come Berlusconi è stato l'autobiografia dell'Italia, Trump può essere visto come un triste capitolo dell'autobiografia degli Stati Uniti".