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Luca Guadagnino: “Chiamami col tuo nome è un antidoto in questi tempi crudeli”

Il regista commenta il successo del suo film a Che tempo che fa, dopo il trionfo agli Oscar 2018.
A cura di Valeria Morini
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Dopo il trionfo alla Notte degli Oscar di Chiamami col tuo nome, premiato per la miglior sceneggiatura non originale di James Ivory, il regista Luca Guadagnino è intervenuto a Che tempo che fa. Un'intervista sin troppo breve e veloce, quella al cineasta italiano attualmente più amato in Usa (tanto che sui social tanti spettatori hanno protestato), ma è altrettanto vero che quello di Fazio è uno dei pochi programmi che hanno dato spazio al film e al suo autore.

Il successo di Chiamami col tuo nome

Oltre all'Oscar, Chiamami col tuo nome ha vinto un'enorme quantità di premi negli Stati Uniti, dov'è stato un autentico caso cinematografico. Guadagnino ha spiegato quali sono, a suo dire, le ragioni di tale successo di pubblico e critica.

Abbiamo portato il film al Sundance 2017, per un anno e due mesi non c'è stata tregua per questo film! Chiamami col tuo nome ha funzionato perché, da una parte, racconta la scoperta dell'amore da parte di un adolescente, l'esplorare il proprio corpo e i propri desideri come l'abbiamo vissuto tutti noi. Dall'altra parte, racconta un rapporto con la famiglia molto forte. Penso sia una sorta di antidoto in tempi crudeli. So che in alcuni dei cinema nella parte centrale degli Usa, dove tanti voti sono andati a Trump, il film è andato meno bene. Non cercavamo di raccontare un amore omosessuale, ma il desiderio di un giovane. Ambientarlo nel 1983 mi ha consentito di tornare con la memoria a quegli anni. Abbiamo cercato di dare l'idea di ESSERE nel 1983, non di guardare al 1983 dai giorni nostri.

Le scene erotiche e l'ambientazione che omaggia Bertolucci

Chiamami col tuo nome, benché girato in lingua inglese con attori internazionali, è interamente ambientato in un'Italia non da cartolina, con cui Guadagnino ha voluto ispirarsi a uno dei suoi Maestri: "La pianura padana per me è Bernardo Bertolucci, quindi fare questo film per me è anche un omaggio a lui". Riguardo al dibattito sulle scene d'amore gay, ha commentato così: "Volevo che questo film fosse un idillio. Che non ci fosse un erotismo esplicito, ma la tensione che si prova nell'attesa che due corpi si incontrino" .

Le parole per Dario Argento, Guadagnino ha girato il remake di Suspiria

Guadagnino non ha accennato al sequel di Chiamami col tuo nome, già in fase di sviluppo, ma ha parlato del suo prossimo progetto: il remake di Suspiria di Dario Argento, che uscirà in sala a novembre.

Amo Dario. Non vedo l'ora di fargli vedere il mio film, che non esisterebbe senza di lui. Sì, ho osato fare un remake di Suspiria.

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