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Lory Del Santo sul suicidio del figlio Loren: “Forse è meglio così, data la sua malattia”

Ospite a Oggi è un altro giorno di Serena Bortone, la Del Santo è tornata a parlare della tragica morte del figlio Loren, che si è tolto la vita nel 2018. Il ragazzo soffriva di una malattia mentale che fino a quel momento non era stata compresa: “Forse è stato meglio così. Le medicine che possono guarire queste malattie sono solo apparenti e portano a disfunzioni fisiche gravissime”.
A cura di Valeria Morini
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Lory Del Santo è intervenuta a Oggi è un altro giorno, il programma di Serena Bortone in onda ogni pomeriggio su Rai1. Nel corso di una lunga intervista a cuore aperto, è tornata a parlare del dolore immenso per la perdita di tre figli: il primogenito Conor morì per un tragico incidente quando era ancora bambino, mentre Loren si è tolto la vita nel 2018, a causa di una malattia mentale mai diagnosticata. Inoltre, cosa che pochi sanno, Lory perse un altro bambino, ad appena 15 giorni di vita.

Questa è una storia di cui non parlo mai, è stata un incidente "di natura", è rimasto solo un ricordo mio personale. L'ho avuto dal tennista Richard Krajicek. Anche la morte di Loren è un problema della natura. Non era assolutamente un ragazzo fragile. Aveva una malattia congenita che si sviluppa nel corso degli anni. Quelle che pensavamo fossero caratteristiche della sua personalità, erano caratteristiche della sua malattia, che io non conoscevo. Ora capisco subito chi ne soffre. Questa cosa non l'ha toccato fisicamente: era un atleta, nessun difetto, non ha mai visto un medico.

La malattia di Loren Del Santo

Lory Del Santo ha spiegato di non aver mai compreso che dietro la personalità del figlio covava una patologia: "Era la persona più intelligente della famiglia, ma questa super intelligenza gravava su un altro aspetto che era il super distacco da ciò che nella vita è la felicità. Non era mai felice con niente di materiale, umano. Io non capivo, pensavo che vivesse in un mondo solitario". Quella condizione alla fine lo ha portato al suicidio.

Forse è meglio che sia successo. Per questo mi sono, diciamo, "calmata". Ho studiato tutta la situazione, dall'infanzia. Sono andata a ritrovare tutti i suoi scritti, mi sono ricordata tutto quello che mi dicevano le insegnanti a scuola. Alla fine forse è stato meglio così perché ci sono malattie che non tornano mai indietro. Le medicine che possono guarire queste malattie sono solo apparenti e portano a disfunzioni fisiche gravissime, tipo la sedia a rotelle, deformazione della spina dorsale che ti impedisce di muoverti correttamente. Lui ha vissuto il meglio che poteva, io gli ho dato tutto quello che potevo per farlo felice quindi non ho nessun rimpianto

L'infanzia povera di Lory Del Santo

La Del Santo ha ricordato anche la sua infanzia poverissima, nel Veneto rurale: "Non importa da dove si parte ma dove si arriva. Io sono nata in una stalla perché la nostra casa non era riscaldata, mio padre era un contadino (anche se il più bello della zona!). Io non me ne vergogno. Il mio destino era segnato, mia madre non era istruita. Ha sempre pensato che nella vita fosse importante studiare per trovare un lavoro e non solo sposarsi. Non potevo deluderla. Ho studiato dalle suore, ho vissuto un'infanzia terrorizzata perché non potevo farmi bocciare! Mia madre non mi ha mai dato un bacio, il suo amore era assicurarsi che avessimo da mangiare. Io la ammiro molto per questo. Una volta promossa, ho pianificato la mia fuga. Sono andata a Roma". Tra le tante confidenze, ha parlato anche dei suoi rapporti con gli uomini, in particolare il celebre flirt con George Harrison:

L'uomo che più mi ha conquistata? George Harrison. Mi chiama in hotel a Hiroshima e prenota la piscina all'ultimo piano solo per noi. La disgrazia è che dopo tre giorni dovevo partire e lui anche, le nostre strade si sono divise. Un uomo meraviglioso, con lui potevo parlare tutto il giorno. Trump l'ho visto tre volte. Il fatto è che io sono fedele, purtroppo. E non era ancora finita con l'uomo che stavo frequentando, che invece era un maledetto.

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